Plastica e pelle a confronto
9 ottobre 2001Spesso i vegan vengono accusati di preoccuparsi degli animali come individui ma non dell’ambiente che li accoglie. E l’accusa ci viene fatta perchè in molte occasioni prediligiamo sostituire i prodotti derivati dagli animali come pelle e lana con prodotti di sintesi. L’etica è la principale motivazione che spinge un vegan ad non indossare la pelle di nessun animale sia umano che non, e solo partendo da questo principio possiamo poi analizzare le alternative. Ma anche la questione ecologica ci da’ ragione.
Il Germoglio, la rivista di Società Vegetariana ha raccolto delle informazioni molto interessanti fra le quali segnaliamo:
“L’enciclopedia di tecnologia Chimica Kirk-Othmer afferma:”Sulla base delle quantità di energia consumata per unità di prodotto realizzato, l’industria della produzione del pellame potrebbe essere inserita nella categoria delle grandi indistrie manifatturiere che maggiormente consumano energia, assieme alla carta, dell’acciaio, del cemento, e del petrolio”. La produzione di pellame sostanzialmente prevede i seguenti processi:
macerazione, conciatura, tintura, essiccamento, e rifinitura. Oltre il 95% del pellame prodotto negli Stati Uniti e’ conciato al cromo.(…) Per quanto riguarda lo smaltimento, si potrebbe pensare che il pellame sia biodegradabile, ma la funzione principale della conciatura è la stabilizzazione del collagene e delle fibre delle proteine per rendere cosi’ questi prodotti non biodegradabili.”
Quindi la pelle e’ due volte peggio della plastica: e’ il prodotto di un essere vivente, senziente, ucciso dall’uomo e per confezionarla uccide l’ambiente.
Dobbiamo impegnarci affinche’ tutte le produzioni siano fatte nel rispetto della natura, consumare meno, buttare meno. Ma la pelle lasciamola agli animali.
[dora grieco]