Cibo per lo Spirito (undicesima parte)
10 dicembre 2001MUSA E LA LEGGE
Anche Musa (as) sapeva che una dieta basata sulla carne fosse temporanea e che la Legge di Allah includeva una dieta vegetariana. Comunque, il cuore dell’umanità era divenuto così incallito ed egoista che, a quel tempo, Musa (as) non poteva professare il puro vegetarianesimo alle tribù ebree, poiché essi non l’avrebbero ascoltato e si sarebbero allontanati del tutto da Allah.
Oltre ciò, è importante notare che quando la Torah fu ricevuta, le 12 Tribù furono esiliate nel deserto. In quel contesto la vita vegetale era scarsa se non peggio. Nessuno degli ebrei esiliati avrebbe detto che la sua era una situazione ideale. Allora, Musa (as), in accordo col piano di Allah, permise il sacrificio animale e il mangiare carne. Questo era comunque un compromesso per guidare l’umanità a tornare ad una vita di pura Compassione. Così, ci viene detto che Allah diede a Musa (as) il compito di istituire una serie di regole per l’uccisione e il sacrificio degli animali. L’apostolo Pietro (as) ci dice:
“Mosè, quel fedele e saggio servitore, sentì che il vizio di sacrificare gli idoli si era
profondamente inserito nella gente dopo il contatto con gli egiziani e che la radice di questo male non poteva essere estratta da loro. E permise il sacrificio, ma a condizione che fosse fatto solo a Dio, rendendo così possibile l’estirpazione di metà del male, lasciando l’altra metà esser corretta da un altro in un tempo futuro” – Riconoscimento di Clemente
Le ultime parole si riferiscono a ‘Isa al-Masih (as)), quando venne per abolire il sacrificio animale. Infatti, a proposito di questo, ‘Isa (as) disse:
“Sono venuto per distruggere i sacrifici e se non cesserai il sacrificio, l’ira di YHVH non cesserà su di te” – Al-Injil (Matteo Aramaico)
Solo durante questo periodo di oscurità (dal Diluvio fino a circa il 700 a.C.), Dio permise alla gente di Giudea di mangiare carne. Questo è il motivo per cui troviamo certi passaggi come nel Levitico 11:3-22 e il Deuteronomio 14:4-9 che dicono agli ebrei quali animali potevano mangiare e quali no. Queste leggi dietetiche, insieme alle strette procedure di macellazione, furono date per educare l’umanità ad allontanarsi dalla carne come alimento. (una volta lontani dal deserto e ormai stabilitisi come nazione). Non furono mai intesi per servire come esempio a tutti i tempi e contesti.
Siccome i sacrifici erano l’espressione universale della religione in quel periodo, se Musa (as) avesse tentato di eliminarli, la sua missione di diffondere il Puro Islam, muovendosi verso l’Eden, avrebbe fallito e sarebbe scomparsa, o non sarebbe comunque mai emersa. Il parallelo tra la sua situazione e quella di Muhammad
(sal) è identica.
I sacrifici animali furono confinati ad un unico luogo centrale e la pratica allora comune dei sacrifici umani e altre pratiche idolatre dei pagani furono eliminate. I Profeti del Tanukh spesso parlano di sacrifici come abominevoli verso YHVH. Dopo la distruzione del tempio, i rabbini dichiararono che i sacrifici sarebbero stati rimpiazzati da preghiere e buone azioni e che non tutti i sacrifici avrebbero comportato il mangiare un animale. Le “offerte intere” erano pienamente donate, e niente veniva lasciato, mentre le “offerte divise”, comprendevano il sacrificio di parti di animali, mentre le altre erano mangiate. L’evidenza della Bibbia dimostra una relazione tra i sacrifici e il consumo di carne. Mentre non tutti i sacrifici comportavano la macellazione per cibo, tutte le macellazioni per cibo (in accordo con le specificazioni halaal apportate per ridurre la sofferenza) implicavano il sacrificio. Nel Levitico 17:3-4 è detto che:
“Chiunque nella casa di Israele uccida nel campo un toro o un agnello o una capra o chiunque li uccida fuori dal campo e non lo porti all’ingresso della tenda del convegno per farne un’offerta a YHVH davanti alla Sua dimora, quell’uomo sarà considerato reo di sangue: ha sparso sangue e sarà eliminato dal suo popolo”
La sostanza di ciò è che ogni macellazione non fatta per legittimo sostentamento, causa spargimento di sangue.
[grazie al Popolo di Allah]