Gesù era il solo figlio di Dio?
13 gennaio 2002
I cristiani ritengono la loro religione la sola depositaria della volontà di Dio con la prospettiva di dover espandere la dottrina su tutta la terra secondo il comando di Gesù: “Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura.” (Mt. 16,15)
Ma l’idea che il cristianesimo sia la religione a cui le altre religioni devono, prima o poi , cedere il posto, è stata fin’ora motivo di lutti e rovine per gran parte del genere umano.
Nessuno può affermare con certezza che Gesù sia la sola manifestazione di Dio sulla terra, nè che i Vangeli contengano tutto e il vero pensiero di Cristo dal momento che molte sono state le trascrizioni con le conseguenti manomissioni e varianti ai Testi Sacri nel corso della storia. Nessuno può affermare con certezza che le altre grandi religioni non siano state ispirate da Dio o che Krishna o Buddha non siano manifestazioni umane dello stesso Dio in tempi e luoghi differenti. Né Gesù lascia mai intendere che il suo insegnamento debba sostituire o annullare quello delle altre religioni. Gesù fissa il suo pensiero come punto di riferimento oggettivo: qualunque dottrina o filosofia è tanto più vicina alla verità (e quindi alla volontà di Dio) quanto più è vicina al suo insegnamento e la strada per arrivare a Dio può essere diversa per ognuno, senza l’obbligo di essere necessariamente “targati” cristiani. Infatti Gesù stesso afferma che chiunque fa la volontà del Padre è per lui fratello, sorella e madre. E non potremmo forse essere tutti figli di Dio? Per ben nove volte nel vangelo di Matteo Gesù parlando coi discepoli ribadisce tale figliolanza dicendo …”il Padre vostro…” E ancora Gesù dice: “non è forse scritto nella vostra legge: Io ho detto: voi siede dei?” (Gv. 10,34).
Negare il valere etico e spirituale delle altre religioni; significherebbe considerarle inadatte al progresso civile e sociale della gente. Il valore morale di una dottrina si valuta dagli effetti prodotti nel suo contesto storico-sociale e le popolazioni di cultura cattolica non si sono certo rivelate migliori delle popolazioni che seguono altre religioni, anzi più di ogni altra religione la cristiana (a causa della sua strumentalizzazione da parte dell’uomo) ha prodotto effetti devastanti, durati quasi due millenni, che non la rendono migliore nemmeno delle popolazioni che neppure seguono una vera religione.
Anche se il messaggio evangelico è imperniato sull’amore, la visione antropocentrica di Gesù è chiaramente riduttiva nel sentimento di misericordia verso gli altri esseri viventi che invece è componente fondamentale del pensiero di molti asceti o santi delle altre grandi dottrine di ogni luogo e paese. Infatti, mentre gli altri grandi Iniziati chiedeno amore e rispetto anche per le creature non umane Gesù (stando ai testi ufficiali) limita questo sentimento alla sola specie umana e implicitamente legittima la violenza, l’insensibilità verso la sofferenza e la morte degli animali inducendo alla durezza di cuore, a reprimere la misericordia e il naturale senso di pietà verso la condizione delle altre creature. Il deprezzamento della vita degli animali induce la gente a nutrirsi di carne i cui effetti dannosi non solo sulla coscienza umana ma sulla salute della gente sono evidenti dalle moltissime patologie, comprese quelle tumorali. Questa licenza non può venire da Dio ma dal Demonio. E non è forse assurdo pensare che il Creatore non ami le sue stesse creature da abbandonarle senza scampo nelle mani dell’uomo spesso egoista e malvagio? Inoltre gli allevamenti intensivi sono causa di inquinamento e di catastrofi ambientali. A questo si potrebbe aggiungere il nefasto invito della Bibba “Crescete e moltiplicatevi” che si è rivelato una vera e propria bomba ad orologeria che può essere foriera di guerre per carenza di cibo.
Ma può anche darsi che la religione cristiana sia effettivamente la più evoluta sul piano teologico e spirituale, anche se a mio avviso non contiene aspetti realmente innovativi e risolutori che non siano già contemplati nelle altre grandi religioni. Può darsi che Gesù sia effettivamente la sola incarnazione di Dio sulla terra. Può darsi che un giorno tutte le genti si convertiranno al cristianesimo, ma se ciò avvenisse l’umanità non farebbe passi in avanti nella sfera dell’etica universale, anzi passi indietro rispetto all’etica della fratellanza e della nonviolenza universale proclamata dalla religione induista, buddista, giainista ecc.
Non si tratta di sostenere la necessità per ogni popolo di conservare in eterno la sua religione senza doversi aprire magari a realtà spirituali più adatte al mutare dei tempi, ma quello di procedere sulla via dell’integrazione armonica di tutte le grandi religioni in una sorta di sincretismo universale. Questa è la vera sfida delle religioni che può scongiurare in futuro altre assurde guerre fratricide, non quello di convertire gli altri popoli alla propria religione nella convinzione che sia la migliore, la più giusta, o la sola voluta da Dio.
Nel dubbio di tutto ciò credo sia molto più saggio considerare le grandi religioni come tessere dello stesso mosaico, note della stessa sinfonia, membra dello stesso organismo, raggi della stessa ruota, portatrici di verità relative che hanno in comune lo stesso Dio con l’identico obiettivo di favorire nella società lo sviluppo della pace, della civiltà, della democrazia. Per realizzare questo obiettivo non è assolutamente necessario che una delle grandi religioni fagociti le altre, anzi questo tentativo è sempre stato motivo di sventure, ma la fusione armonica degli aspetti più edificanti di ogni dottrina per dar vita alla Religione delle religioni in una sorta di sincretismo teologico e spirituale.
Come nessuna medicina è adatta a curare tutti i malanni così ogni popolo per attuare il suo progresso integrale ha bisogno non solo di leggi e regolamenti adatti alla sua particolare condizione socio-culturale ma di tempi differenti di attuazione.
Ultima considerazione. Siccome Dio non può che volere il bene, l’evoluzione e la salvezza di ogni creatura, se il cristianesimo limita questa speranza alla sola specie umana non può essere voluta da Dio. Ma se la religione cristiana si apre all’integrazione delle altre grandi religioni allora potrà arricchirsi delle luci mancanti ed essere realmente la religione che torna a beneficio non solo dell’uomo ma dell’intero creato..
[Franco Libero Manco]