L’aspetto spirituale dell’alimentazione vegetariana
26 febbraio 2002Categoria : Spiritualità e religioni
Tag : baba jaimal singh, hazur baba saran singh, kirpal singh, purana, shiek saadi, sikh, soavi shiv dayal singh, vishnu
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Ognuno di noi cerca pace e tranquillità, ma non riesce mai a trovarle veramente. Tutti i nostri sforzi in questo senso non portano nessun frutto e sono vani. Perché? Perché partiamo da principi sbagliati.
L’essere umano vive su due piani: il piano interiore e quello esteriore. Dobbiamo innanzitutto mettere in ordine le nostre faccende all’esterno, creando così pace nell’ambito esterno prima di poter entrare nell’ambito interno. In questo contesto, tre fattori sono di importanza particolare: attività giusta – condotta giusta – alimentazione giusta.
Lo scopo supremo della nostra vita umana è conoscere noi stessi e conoscere Dio. Tutto il resto non è nient’altro che distrazione.
“Mente sana in corpo sano”, è un proverbio ben noto, perciò bisogna innanzitutto cercare di realizzare questa massima. Quindi dobbiamo cercare di mantenere il corpo e la mente in buona salute, prima di poter servircene come strumenti per il nostro sviluppo spirituale. Dobbiamo mangiare per vivere perché il cibo rappresenta un legame tra corpo e anima. Dunque il nostro problema principale è l’alimentazione perché da essa dipende la buona salute del corpo e della mente. La nutrizione giusta, guadagnata onestamente e consumata nella maniera adatta, aiuta molto in questo senso. Dobbiamo perciò guadagnare il nostro pane col sudore della fronte, come si dice, e non vivere alle spalle degli altri. Per guadagnarsi la vita bisogna avere un’occupazione onesta e utile che sia fisica o intellettuale. In ogni caso deve essere libera di inganni, ipocrisie, malevolenze e ostilità perché la legge del karma è inesorabile. Ogni azione provoca una reazione e questo è un processo interminabile.
Per questa ragione bisogna condurre una vita onesta per quanto modesta essa sia. Con un’attività onesta non si possono accumulare ricchezze. Le ricchezze sono automaticamente collegate ai sospiri dei poveri e degli oppressi, dei taglialegna e dei portatori d’acqua e costano il sangue del nostro prossimo. Quindi non dovremmo ambire dei cibi prelibati e raffinati perché causano sfruttamento di uomini e sono legati all’indescrivibile sofferenza dei poveri e alla fine ci rendono ugualmente miserabili. ?Veniamo consumati dai fuochi invisibili dell’inferno ma non ce ne rendiamo conto.?
Come sapete, la nutrizione fu creata per l’uomo, e non l’uomo per la nutrizione. Dobbiamo farne l’uso migliore, come anche di tutte le altre cose che ci offre la vita. Chi è uno schiavo del palato non può compiere niente di utile. Se riusciamo a dominare il nostro palato, possiamo avere anche pieno controllo del nostro sistema fisico-mentale. A differenza di tutte le cosiddette specialità gastronomiche che ci offre la cucina moderna, un regime semplice è più nutritivo, più sano e più utile per lo sviluppo spirituale. Una nutrizione semplice vi darà benessere e serenità dell’animo e vi aiuterà a vivere nell?ambito delle vostre condizioni, per semplici che siano, senza che abbiate bisogno di chiedere l’aiuto degli altri.
Quando venne per me il tempo di ritirarmi dopo un lungo e soddisfacente servizio statale, il mio superiore mi domandò se non volessi restare più a lungo, ma respinsi cortesemente l’offerta dicendo: «Non voglio un prolungamento perché so adattarmi alla mia pensione limitata».
Ci sono tre tipi di alimenti:
1. satvic – gli alimenti puri:
latte, burro, formaggio, riso, legumi, cereali, verdura, frutta, noci;
2. rajsic – gli alimenti stimolanti:
pepe, peperone, condimenti, alimenti piccanti, agri e amari;
3. tamsic – gli alimenti che ci indeboliscono:
cibi guasti, uova, carne, pesci, pollame, vino ecc.
Di tutti questi alimenti dovremmo preferire sempre satvic, cioè la nutrizione pura. Anche se questa ci fa del bene, dovremmo sempre mangiare un po’ di meno di quanto ci serve per essere sazi. Se ci vengono serviti piatti delicati siamo tentati di mangiare più del necessario. Se mangiamo troppo, questo cibo risulta piuttosto malsano, anziché darci forze supplementari. Gli alimenti che non vengono completamente digeriti e assorbiti dall’organismo, provocano dolori colici, persino il colera e qualche volta dobbiamo pagare con la nostra vita. “Non sovraccaricate mai il vostro stomaco, altrimenti soffrirete più facilmente di nausee.” Allo stesso modo una quantità eccessiva di cibo di buona qualità può rivelarsi dannosa alla salute. Un’alimentazione moderata aiuta ad aumentare le forze vitali dell’uomo.
Nelle purana, le Sacre Scritture indù, si trova una parabola del dio della nutrizione che si lagnò davanti a Vishnu, il mantenitore dell’universo, che gli uomini non facessero l’uso migliore di lui. Vishnu gli ripose in modo umoristico: “Devi mangiare colui che mangia troppo di te, questo è l’unico rimedio!”
L’aria che respiriamo costituisce la parte più importante della nostra alimentazione. Dobbiamo respirare lentamente, trattenere il respiro per un momento e poi espirare completamente espellendo così tutte le impurità che si trovano nel nostro corpo. Inoltre dobbiamo bere molta acqua pura e spremute di frutta per sciaquare e purificare il nostro organismo.
Dobbiamo però evitare tutti i generi di bevande stimolanti e sedative, le bevande alcooliche e inebrianti perché hanno un effetto negativo sulla mente e sull’intelletto. I cereali e la frutta dovrebbero costituire la nostra alimentazione di base.
Quindi, come già detto, l’uomo deve guadagnarsi la vita in maniera onesta e sincera ed è un dovere morale della donna di casa di preparare questo cibo (satvic) pensando a Dio con tutto il cuore. Il cibo preparato in tal modo, con il pensiero rivolto incessantemente all’Amante Divino, diventa la manna celeste e fa bene a tutti coloro che lo prendono. Il grande Maestro Hazur Baba Sawan Singh Ji spesso ci diede l’esempio di un contadino indiano che conduceva l’aratro con le sue mani cantava, con tutto il cuore, canzoni incantevoli alla sua amante. Anche noi dovremmo avere un atteggiamento simile.
Nel 1921 lavoravo come contabile nel trentaseiesimo reggimento Sikh. Sul campo avevo un cuoco personale. Gli dissi che non mi importava il suo passato ma che doveva ripetere i Nomi Sacri di Dio mentre preparava da mangiare e che non doveva permettere a nessuno di entrare in cucina, per evitare chiacchiere inutili. Il cuoco diede la sua promessa. Per due o tre giorni andò bene, ma il quarto giorno, mentre meditavo, sentii che la mia mente non era tranquilla. Nella notte chiamai il cuoco e gli chiesi se qualche persona fosse stata in cucina, mentre lui stava preparando il pasto. Prima negò, ma alla fine confessò che qualcuno era venuto e che lo aveva coinvolto in una conversazione impedendogli di ricordare dolcemente Dio. Lo ammonii e da quel momento il cuoco seguì le mie istruzioni in maniera coscienziosa. Allora, questo è il migliore criterio per valutare il proprio sviluppo spirituale e la purità dell’alimentazione per quanto riguarda la provenienza degli alimenti e la loro preparazione.
Sheik Saadi, un grande poeta mistico di Shiraz in Persia insegnava a dividere lo stomaco in quattro parti: due parti per una quantità limitata di cibo semplice, poi una per acqua pura e chiara, mentre una parte dovrebbe essere riservata per la luce di Dio.
Sappiamo di un evento nella vita di Maometto, il profeta dell’Islam: un giorno un medico venne da lui e gli offrì i suoi servizi per i malati ed i sofferenti dell’Umat, cioè i seguaci del profeta. Il medico rimase lì per circa sei mesi senza avere nessun lavoro, dato che nessuno dei seguaci del profeta si era ammalato. Per questa ragione il medico si avvicinò al profeta chiedendo il permesso di andare via perché nessuno aveva bisogno dei suoi servizi. Sorridendo gentilmente Maometto glielo concesse e disse: “Fino a quando la gente segue le istruzioni è impossibile che qualcuno si ammali perché tutti vivono secondo una regola fondamentale, cioè: mangiare sempre un po’ di meno di quello che serve per saziare la fame e condurre una vita pura con guadagni onesti.”
Baba Jaimal Singh, un grande Maestro del suo tempo, soleva comprare un po’ di pane o alcuni chapati (pane indiano), li avvolgeva in un panno che appendeva sul ramo di un albero. Meditava tutto il giorno e quando interrompeva la contemplazione, prendeva una fetta di pane, la inzuppava nell’acqua, la mangiava e poi tornava a meditare.
Il pane integrale è un alimento completo di per se. Noi, invece, lo priviamo degli elementi vitali togliendo il guscio dai chicchi macinando questi ultimi in molini elettrici per ottenere farina bianca. Così distruggiamo il fosforo e fabbrichiamo cibi degenerati.
Vidi con i miei propri occhi che il cibo di Hazur Baba Sawan Singh era molto semplice. Consisteva solo di pochi alimenti leggeri, facilmente digeribili e favorevoli alla salute. Tutti i Santi vivono di cibo semplice, come per esempio Shamaz-i-Tabrez, un santo musulmano o Soami Shiv Dayal Singh Ji che vissero secondo il principio seguente: «Mangia meno e rimani felice».
Se conduciamo una vita basata su una nutrizione semplice, su pensieri nobili, su alti valori morali e un modo di vivere puro, non abbiamo bisogno di tonici e corroboranti che oggigiorno inondano il mercato. I piatti abbondanti non solo disturbano il funzionamento dello stomaco, ma hanno anche conseguenze gravi che a volte possono rivelarsi pericolose. Molto spesso le persone si lamentano che non fanno progressi sulla via spirituale, ma non capiscono che la vera causa di questo problema è un’alimentazione malsana. Anche il profeta Maometto viveva principalmente di pane d’orzo.
La nutrizione satvic non permette alle impurità di entrare nella testa e nel cuore. Ogni giorno leggiamo che criminalità e corruzione stanno aumentando e che la polizia forma delle unità speciali per affrontare questi pericoli sempre più minacciosi.
«Mangiate, bevete e siate felici», ecco la parola d’ordine di oggi. Ognuno di noi vuole divertirsi viaggiando, visitando luoghi di divertimento e guardando film, ma tutte queste attività vanno oltre le nostre scarse risorse materiali. Ma come possiamo procurare più soldi? Soltanto la lampada magica di Aladino potrebbe aiutarci in questo caso. Un uomo onesto avrà delle difficoltà a tenere insieme il corpo e l’anima. Ma sono pochi quelli che riescono a resistere alle tentazioni e attrazioni di questo mondo. La maggior parte di noi conduce una vita dominata dai piaceri. Alcuni soffrono delle voglie degli occhi, alcuni dei piaceri delle orecchie e altri ancora di vari desideri concupiscenti. Noi non abbiamo rispetto per le mogli, le figlie e le sorelle degli altri e seguiamo loro in maniera cieca. Il mondo si trova in una rapida regressione.
«Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei». Se volete sapere come si sviluppano i vostri figli dovete semplicemente guardare i loro compagni. Dal loro carattere potete dedurre facilmente il carattere dei vostri figli.
Siamo tutti creati da Dio. Siamo anime incarnate. L’anima è della stessa essenza di Dio e Dio risiede in tutti. Perciò possiamo leggere nel Corano: “O, uomini, fate del bene, siate buoni con i vostri genitori e parenti, gli orfani, i poveri e gli indigenti, con il vostro prossimo e con ogni altra creatura. Una vita condotta in questa maniera, fa piacere ad Allah. Allah risiede in ognuno di noi, ma Dio non bada alle persone arroganti ed egoistiche.”
Un Santo-Maestro raccomanda sempre di:
1. avere amore e venerazione per tutta la creazione dalla forma più elevata fino a quella più bassa;
2. osservare la non-violenza persino nel più profondo del cuore;
3. osservare la veridicità;
4. non offendere i sentimenti degli altri nei pensieri, nelle parole o nelle azioni;
5. essere gentili con tutti;
6. essere sereni;
7. avere fede nel bene innato nell’uomo;
8. non offendere gli altri;
9. non lasciarsi coinvolgere in conversazioni diffamatorie e sensuali nè in distrazioni inutili;
10. evitare le accuse perché queste provocano delle ripercussioni più intense e ritornano con intensità all?accusatore;
Se aspiriamo alla realizzazione di Dio, non dobbiamo offendere i sentimenti di nessuno perché il cuore è la sede di Dio. Vi siete già resi conto che un seme di mango piantato nella terra assorbirerà tutta la dolcezza del suolo mentre invece un grano di pepe assorbirerà tutto l’amaro. “L’uomo diventa quello che pensa”. Niente è buono o cattivo nel mondo, sono i nostri pensieri che creano la differenza. Come succede con i vari semi, prendiamo gli impulsi dall’atmosfera che corrispondono alla nostra condizione mentale.
Nel Mahabharata, il grande poema epico dell?India antica, possiamo leggere che i segni esteriori di una vita casta e pura sono azioni buone. “Come possiamo conoscere l’albero dai suoi frutti, così possiamo conoscere l’uomo dalle sue azioni.” Questo è un insegnamento di alto valore che aiuta all’uomo a svilupparsi e avrà una buona reputazione, sia qui che nell’aldilà. Sarà l’amico di ogni creatura perché ha deciso di non ferirne o uccidere neanche una, nemmeno una modesta ape o formica. Un uomo del genere prima o poi conoscerà la verità.
Un giorno, il principe Dhritrashtra, il figlio di Kuru, il potente re del Bharat, prese in giro il gandiva, il famoso arco di Arjuna, il principe dei Pandava. Arjuna si arrabbiò e completamente fuori di sè, incoccò la freccia. Lord Krishna, che era presente in quel momento, chiese ad Arjuna che cosa stesse facendo e il principe rispose che lui, come principe della casta guerriera aveva prestato un giuramento: “Non risparmierò chiunque pronunci una sola parola contro il mio forte arco.” Lord Krishna disse: “O, Arjuna, sai dirmi qual’è il frutto del dharma o la rettitudine? E’ dolore o gioia?” Arjuna rispose che il dharma o la rettitudine consisteva solo dell’amore e dell’armonia che ne derivano. Perciò bisogna pensare alle conseguenze prima di fare qualcosa o di riflettere semplicemente su un’azione. Questo sicuramente prolungherà la vita.
Una persona che conduce una vita virtuosa non penserà mai male di nessuno, non perderà mai la calma e non diventerà mai emozionata. Avrà una vita lunga.
La vita viene calcolata secondo respiri. Normalmente respiriamo in un ritmo di circa 10 o 12 volte al minuto. Quando però siamo arrabiati o eccitati respiriamo da 20 a 30 volte al minuto, quindi possiamo trovare una profonda verità nel motto seguente: le azione buone o le virtù prolungano la vita mentre le azioni cattive o i vizi la abbreviano.
Pensateci: anche se fate qualcosa di meritevole, però non conducete una vita etica, non avrete raggiunto niente. Cercate di vivere secondo i comandamenti del Maestro perché soltanto allora le vostre parole avranno peso per i vostri amici. Non potete predicare la castità con un cuore pieno di concupiscenza e con uno sguardo voluttuoso. Non potete ingannare la gente alla lunga perché prima o poi la verità viene alla luce. Quelli che vi ascoltano non avranno fiducia in voi per molto tempo e non prenderanno le vostre parole per buona moneta.
Scusatemi se vi domando perché le comunità e i predicatori perdono molto spesso la loro buona reputazione. E’ semplicemente dovuto al fatto che non vivono quello che predicano.
Un uomo divino ha una mente onesta e un cuore onesto. Sia all’interno che all’esterno è una perfetta fonte di pace. Le sue azioni sono corrette, aperte e rette. La verità gli viene dal più profondo del suo cuore e gli spettatori lo ascoltano attentamente, si sentono consolati e calmati dopo aver sentito le sue parole che sorgono da pensieri affettuosi e casti, cosicché ognuno può approfittare del loro effetto. Per merito della purezza del suo cuore è solo nella massa come una torre inespugnabile.
Lord Tennyson, un grande poeta fece dire a Sir Galahad (uno dei cavalieri della Tavola Rotonda) le parole seguenti: “La mia forza è uguale alla forza di dieci persone perché il mio cuore è puro.”
Si dice che l’uomo parla dall’abbondanza nel suo cuore. Una persona egoista e maligna invece, taglia il proprio albero di vita sul quale essa sta seduta del tutto contenta di se stessa. Tutti ne hanno paura e si impauriscono. La gente ha persino timore di incontrarla faccia a faccia e la considera una persona sciagurata. Ovunque questa persona vada, la gente si tiene lontana. Una persona retta invece, fa attenzione alle sue debolezze, eliminandole una dopo l’altra tramite l’introspezione. Soami Shiv Dayal Singh Ji raccomanda di renderci conto dei nostri difetti uno dopo l’altro per poter eliminarli. Tutti gli altri Santi insistettero sulla stessa cosa cioè:
1. ama il tuo prossimo come te stesso.
2. tratta gli altri come tu stesso vorresti essere trattato da loro.
Tutte le filosofie religiose si basano su questi principi fondamentali. Se mettiamo in pratica queste due regole d’oro la nostra vita si trasformerà di sicuro. Chi non ha nemmeno un minimo di compassione nè un po’ di atteggiamento umano non merita di essere chiamato uomo e non può riconoscere Dio. Chi invece tratta i suoi nemici con affetto, li disarma in un attimo. Cercate di non far male a nessuno quandunque vi è possibile. Fate del bene a tutti e vi troverete in pace con voi stessi, diventerete dei centri che emanano grazia e amore. Le preghiere di quelle persone a cui avete fatto del bene vi aiuteranno e i buoni pensieri degli altri vi circonderanno come una benedizione. Il solo pensiero di fare del bene avrà prima un influsso positivo su di voi e poi attirerà tutte le vibrazioni buone dall’atmosfera.
Quindi abbiamo spiegato in breve “panch shila” ovvero le cinque verità fondamentali sulle quali possiamo costruire l’edificio della spiritualità. Sono le seguenti:
1. non-violenza nei pensieri, nelle parole e nelle azioni
2. veridicità
3. purezza
4. amore per tutti, odio contro nessuno, indipendentemente da ceto sociale, proprietà o istruzione.
5. servizio altruistico – fisico e finanziario – e viva partecipazione alla gioia e al dolore altrui.
Il Maestro vivente taglia il nodo gordiano di un iniziato. Il discepolo del Maestro smette di commettere peccati.
Quelli che seguono i principi sopra elencati, arrichiranno la loro vita qui e nell’aldilà. Controlleranno la loro mente ed i sensi, entrando in contatto con la parola viva di Dio tramite la grazia di un Santo-Maestro.
(Lettera circolare di Sant Kirpal Singh «The spiritual aspect of the vegetarian diet», pubblicata nel luglio 1958)
Conducendo una vita con un’alimentazione semplice,
alti principi morali e di purezza non si ha bisogno di tonici e riconstituenti che oggigiorno abbondano sul mercato.
Il cibo lussurioso non solo disturba l’equilibrio dello stomaco,
ma provoca gravi danni che a volte si rivelano molto pericolosi.
Molto spesso le persone si lamentano
che apparentemente non fanno progressi sulla via,
però non si rendono conto che questo fatto
è dovuto a un’alimentazione o un modo di vita sbagliato.
Kirpal Singh