Il trucco che uccide gli animali
20 gennaio 2003Una crema al giorno per togliere le rughe di torno, uno shampoo per capelli stressati, un profumo per sedurre, un rossetto acchiappauomini. E noi ci sentiamo più desiderabili. Ma cosa si nasconde dietro i prodotti di bellezza che usiamo? Animali vivisezionati, torturati, uccisi. Vediamo come e perchè.
I test. I cosmetici (compresi shampoo, saponi, bagnoschiuma, detergenti) sono costituiti da numerose sostanze chimiche che vengono mescolate insieme per ottenere il prodotto finito. Tali sostanze vengono prima sottoposte ad alcuni test generici su animali – come l’LD50 – poi, in funzione del loro futuro uso, passano a ulteriori esami specifici, per esempio il Draize test per i cosmetici. Si tratta di test del tutto inutili dal punto di vista scientifico, contrari alla sensibilità della maggioranza delle persone e comunque sostituibili da altri metodi di verifica che non usano animali.
LD50. Risale al 1927 e consiste nel somministrare con la forza a un gruppo di animali una particolare sostanza, per esempio un rossetto, una crema idratante o altro, fino alla morte della metà dei soggetti. Infatti l’LD50 diventa letale per il 50% degli animali utilizzati: le morti avvengono non tanto per la tossicità dei prodotti testati quanto per il deterioramento di alcuni organi vitali o arresti cardiaci per la sofferenza.
Draize test oculare. Serve a valutare la capacità di una sostanza di irritare i tessuti dell’occhio umano. La sostanza viene istillata negli occhi dei conigli albini: dopo diversi giorni vengono esaminati i danni provocati ai tessuti dell’occhio.
Draize test cutaneo. La sostanza viene applicata sulla pelle depilata o abrasa degli animali, in punti molto delicati come mucose nasali, ano, vagina, per poi valutare a distanza di tempo l’irritazione provocata.
Test di cancerogenicità. In genere vengono usati roditori ai quali viene fatta ingerire o inalare la sostanza per un periodo anche di diversi anni. Poi gli animali vengono uccisi e sottoposti ad autopsia per stabilire la presenza di tumori nei loro tessuti.
La legge. Giovedì scorso l’Europarlamento ha messo al bando dal 2009 i test sugli animali per prodotti cosmetici. La legge dovrà ora essere ratificata e vieta dal 2009 anche la commercializzazione di cosmetici fabbricati fuori dall’Ue se sottoposti a test su animali. Le associazioni animaliste stanno raccogliendo firme in tutte le città italiane (a Napoli c’è un banchetto allestito in via Scarlatti al Vomero ogni sabato mattina) per anticipare l’entrata in vigore della legge su territorio nazionale.
Il boicottaggio. Diverse associazioni – tra le quali il Movimento Una, Animal Aid, Buav, Peta Usa, Shac – hanno dato vita a una campagna di informazione distribuendo liste di cosmetici testati sugli animali e invitando i cittadini al boicottaggio di tali prodotti. A chi invece vuole conoscere quali sono i prodotti non testati su animali vengono messi a disposizione elenchi di cosmetici «cruelty free» e il nome delle ditte che li producono.
[da Il Mattino del 19 gennaio 2003]