Salma da riesumare: Bse?
18 marzo 2003
Se gli esami autoptici confermeranno la patologia sarebbe, per la provincia di Caltanissetta, il secondo caso del cosiddetto morbo della «mucca pazza» o Bse.
Per il momento si sa che nei prossimi giorni dovrebbe essere riesumato il cadavere di una donna di Milena, morta a 62 anni un mese fa, il 15 febbraio scorso. Si tratta di un’ex insegnante di scuola elementare (la donna era in pensione da quattro anni) che è deceduta ufficialmente per un carcinoma epatico.
Sulla vicenda di Milena c’è il massimo riserbo, sia da parte dell’autorità giudiziaria che del ministero della Salute che, a quanto pare, vuol vederci chiaro sulla morte dell’ex docente.
Le notizie che trapelano sono davvero poche e da quello che si è potuto apprendere c’è il fatto che la salma dovrebbe essere riesumata tra oggi e domani. Chi ha deciso di riesumare il cadavere, ad un mese dalla morte della donna di 62 anni, però non è dato sapere. Pare che sulla salma dovrebbe essere effettuata l’autopsia. Insomma, in paese preferiscono restare tutti con le bocche cucite, anche se la vicenda dell’ex insegnante sta cominciando a destare curiosità e al contempo preoccupazione.
L’ex professoressa si ammalò l’anno scorso e qualche giorno prima di Natale i familiari decisero di portarla a Milano per un intervento chirurgico al fegato. Dopo l’operazione, la donna trascorse un periodo di convalescenza a casa per ritornare nel capoluogo lombardo nel mese di gennaio per una visita di controllo. Ritornata in paese la donna sembrava essersi ripresa. Lo scorso febbraio però manifestò un peggioramento e fu ricoverata all’ospedale «Barone Lombardo» di Canicattì. Visto l’aggravarsi delle condizioni, l’ex insegnante di Milena fu trasferita d’urgenza in un nosocomio di Palermo. Qui i medici annunciarono ai familiari che per la donna non c’era più niente da fare ed, infatti, quest’ultima spirò dopo due giorni di agonia a Milena.
Adesso, ad un mese dalla scomparsa, sul decesso dell’ex insegnante di Milena potrebbe aprirsi un caso: è stata vittima del morbo della mucca puzza o di un tumore incurabile al fegato? Come accennato, voci insistenti parlano di una imminente autopsia, con prelievi di tessuto che dovrebbero essere consegnati agli esperti di un laboratorio clinico di Londra, specializzato per l’accertamento del morbo della mucca pazza. Soltanto con la riesumazione del cadavere è possibile rispondere a questi interrogativi, anche se fino ad oggi tutto rimane top secret.
Il primo caso di decesso per mucca pazza risale all’estate del 2000 quando all’ospedale «Sant’Elia» di Caltanissetta venne ricoverata un’anziana di Riesi che presentava i sintomi del morbo, una malattia attualmente incurabile.
[La Sicilia – 18 marzo 2003 – Nuccio La Mattina]