Mamme perplesse nella cucina di Mc Donald's
24 maggio 2003«Lavorano in un ambiente angusto; hanno roba prefritta e poi surgelata che rifriggono nell’olio di colza; non sembrano sapere molto del reale contenuto nutritivo di quello che vendono. E buttano via un sacco di roba, hamburger compresi: pochi minuti dopo la cottura, ci hanno spiegato, il prodotto non ha più fragranza. Questo, però, ci fa pensare che gli alimenti che utilizzano costano davvero poco. Ma può costare poco la qualità?».Ecco il McMondo visto da alcune delle mamme massesi che ieri hanno partecipato alla visita guidata nel fast food di via Aurelia Ovest, mentre fuori dal locale alcune decine di esponenti dei movimenti manifestavano pacificamente il loro dissenso alla «McFilosofia», distribuendo volantini agli avventori.
L’inziativa «McMamme in cucina» era stata lanciata dalla catena a livello nazionale ed è l’ufficio stampa di Milano a commentarla, con toni entusiastici: «Hanno partecipato 4300 mamme (…) Gli aspetti che più hanno colpito le mamme sono quelli legati agli standard di qualità e di igiene, come ad esempio il fatto che non serviamo i nostri panini dopo 10 minuti dalla preparazione e le nostre patatine dopo 7, per non far perdere la fragranza del prodotto cucinato espresso».
Questo aspetto, in effetti, ha colpito anche le mamme massesi, ma suscitando, appunto, più dubbi che consensi. Tra i volantini distribuiti dai manifestanti, inoltre, uno metteva in evidenza che «un piccolo pasto fornisce ben 969 Kcal, il 50% del fabbisogno calorico giornaliero per un bambino di 10 anni con ben il 41% di grassi… contro il 25% raccomandato dalla Società Italiana di Nutrizione Umana».
[da Promiseland.it, tratto da: www.lanazione.quotidiano.net]