Balene, l'Islanda riapre la caccia
18 agosto 2003Dopo una moratoria durata 14 anni, l’Islanda ha ripreso ieri ufficialmente la caccia alla balene. “Siamo fuori”, ha detto Gunnar Johannsson, capitano della “Sigurbjorg”, una delle tre imbarcazioni autorizzate dal ministero della Pesca di Reykjavik alla caccia. “Intendiamo cominciare a cacciare le balene, ma non dirò nient’altro”, ha aggiunto.
Nei giorni scorsi le autorità islandesi hanno concesso a tre baleniere la licenza per catturare entro sei settimane 38 balene del tipo Balaenoptera acutorostrata per ricerca scientifica, in primo luogo per valutarne l’impatto sulle riserve di pesce. In due anni ne saranno catturate 500.
L’Islanda afferma di dover controllare la popolazione delle balene per proteggere le riserve di pesce e i mezzi di sostentamento dei pescatori. La caccia ai cetacei, sostiene, è l’unico mezzo per ottenere informazioni scientifiche e studiare il regime alimentare dei cetacei esaminando il contenuto del loro stomaco.
La decisione di Reykjavik è stata fortemente criticata dai governi statunitense e britannico e dalle organizzazioni ambientaliste e in difesa degli animali. Il fondo internazionale per il benessere degli animali (Ifaw) ha affermato che non vi sono basi scientifiche per quest’operazione e che l’Islanda non può usare la scienza per camuffare il suo desiderio di riprendere la caccia alle balene per scopi commerciali.
L’organizzazione ambientalista Greenpeace ha richiamato la sua nave “Rainbow Warrior”, attualmente nell’Atlantico meridionale, per una missione in Islanda, dove dovrebbe arrivare tra circa due settimane. Greenpeace teme che il permesso del ministero della pesca sia un ulteriore passo verso la ripresa della caccia a fini commerciali. Un portavoce dell’organizzazione ha detto che Greenpeace non sta pensando ad “azioni fisiche” nei confronti dei marinai. Nel 1985 attivisti dell’organizzazione affondarono due baleniere nel porto di Reykjavik.
La decisione potrebbe avere ripercussioni anche sull’industria turistica del paese, dove l’osservazione delle balene è sempre una grande attrattiva (e dove i ristoranti di Reykjavik presentano menù a base di carne di balena). Secondo un recente sondaggio, il 75 per cento della popolazione islandese (290 mila persone) è però a favore alla ripresa della caccia alla balena.
La Commissione baleniera internazionale (Cbi) decise nel 1989 una moratoria della caccia a scopi commerciali dei cetacei. La Norvegia tuttavia sfida il bando e continua la caccia, così come il Giappone, 700 esemplari catturati all’anno, ufficialmente a fini scientifici. Le popolazioni della Groenlandia, della Siberia e dell’Alaska sono autorizzate dalla Cbi a continuare la caccia “per motivi di sopravvivenza”.
[da La Repubblica del 18 agosto 2003]