Vegetariani con lo chef
21 aprile 2004Categoria : Scrivono di noi
Tag : cucina vegan, marina grasso, ristoranti verdi, stefano momentè, vegan
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Nei tre quotidiani Finegil (Nuova Venezia, Tribuna di Treviso e Mattino di Padova), lunedì 19 aprile è stato pubblicato questo articolo che parla di noi.
VEGETARIANI CON LO CHEF
Parte dal Veneto la rivoluzione della ristorazione
RISTORANTI VERDI
Lo jesolano Momentè ha creato un network che offre piatti saporiti per chi non mangia carne.
Qualche anno fa i vegetariani erano creature rare, ritenute spesso un po’ eccentriche. E nonostante nel 2002 l’Eurispes ne abbia contati in Italia circa 3 milioni e le proiezioni parlino di 4,5 milioni di vegetariani alla fine del 2005 (per arrivare a 30 milioni nel 2050), ancora oggi molti ristoranti ed alberghi offrono loro una scelta di pietanze piuttosto ristretta, spesso riconducibile alla consueta insalata di pomodori o giù di lì. Lo sa bene Stefano Momentè, che da anni si interessa di comunicazione ma anche di filosofie orientali, medicine alternative ed alimentazione.
Jesolano, vegetariano dal 1985 e in seguito vegano, Momentè ha fondato nel 2001 Vegan Italia – l’associazione nazionale dei vegani italiani – ed è autore di molti libri e guide sull’alimentazione priva di carne.
Nello scorso febbraio, al Tecnobar&Food di Padova ha tenuto con Paola Segurini il primo seminario gratuito di “Ristoranti Verdi”, riservato agli operatori, intitolato “Cucina vegetariana e salutare come business”.
Un titolo eloquente che ha sancito ufficialmente la nascita di un network di “Ristoranti Verdi”, ossia una nuova occasione di business che è – anche e soprattutto – una nuova possibile qualificazione della ristorazione, per rispondere alle esigenze del sempre crescente numero di vegetariani ed aiutarli ad orientarsi nella scelta dei locali e degli alberghi più attenti alle loro esigenze.
La proposta è semplice: un ristorante tradizionale, tramite una vetrofania all’ingresso avverte che “Qui si mangia anche vegetariano”, dove quell’anche è una garanzia per l’avventore, che potrà così riconoscere immediatamente i locali dove è possibile consumare pietanze a base vegetale (per aderire al network ciascun ristorante deve avere nel menù almeno tre piatti – oltre ai contorni – contenenti esclusivamente prodotti vegetali) segnalate con lo stesso logo nel menù. Non si tratta, quindi, di specializzare un ristorante nella sola proposta di cucina vegetariana, ma di fare in modo che sia sempre più diffusa anche l’offerta di un menù vegetariano. “Già nel 2001, quando relazionai alla Fiera di Padova sulle nuove opportunità date dal menù vegetariano – ricorda Momentè – mi accorsi del grande interesse che questo suscitava nei ristoratori, cui probabilmente la richiesta di piattispecifici da parte di chi segue una dieta verde aveva già cominciato ad essere percepita come un’opportunità da valutare con maggior attenzione. Così al termine del seminario di quest’anno abbiamo voluto presentare il nuovo network, che ha raccolto subito alcune adesioni ma, soprattutto, una buona dose di attenzione”.
Al momento, a due mesi dal varo dell’idea, gli aderenti sono solo sette e tutti veneti (quattro ristoranti a Jesolo, uno a Venezia, uno a Vicenza e uno nel Veronese), ma stanno per entrare a far parte dell’associazione altri locali veneti ed anche alcune realtà lombarde ed emiliane.
“Ci terrei molto il Veneto restasse all’avanguardia in questo genere di proposta – continua Momentè – e non solo perché è la mia regione e questo significherebbe anche per me, vegetariano, una più ampia scelta di menù, ma perché questa è la prima regione turistica d’Italia e gli stranieri sono ormai molto attenti nell’individuazione di ristoranti vegetariani. Negli Stati Uniti e in Gran Bretagna questi vengono evidenziati nelle guide e gli alberghi che sanno soddisfare questo tipo di richiesta sono sempre apprezzati; questo perché finalmente i vegetariani possono smettere di doversi accontentare, al ristorante, di quello che non contiene carne e beneficiare di tutta la fantasia e la creatività che la cucina vegetariana può proporre.
E se per loro rappresenta una risposta alle necessità alimentari che non sacrifica il gusto, per i ristoratori può essere un chiaro valore aggiunto da promuovere e da valorizzare ”.
Secondo Momentè un altro punto a favore dei “ Ristoranti Verdi “ è quello di non dover rinunciare alla loro cucina specifica, dal momento che è richiesto loro di essere una “struttura ricettiva in grado di soddisfare le esigenze di una clientela che per ragioni di salute, religiose od etiche desidera seguire una dieta vegetariana “.
Un’iniziativa, quindi, quella lanciata da Momentè e dalla sua agenzia Next Italia, che potrà fattivamente aiutare il popolo dei vegetariani a sedere a tavola con chi segue un’alimentazione tradizionale senza dover scegliere per esclusione, ma deliziarsi con pietanze pensate proprio per loro, anche se nella cucina tradizionale italiana sono già molti i piatti di origine esclusivamente vegetale degni di nota (nella cucina specialmente meridionale esistono centinaia di ricette).
Con una tale proposta, gli chef non saranno chiamati solo a suddividere i clienti – e di conseguenza le pietanze – in lacto-ovo-vegetariani (mangiano latte, uova e derivati), vegàni (rifiutano anche uova e latticini) o crudisti (richiedono vegetali solo crudi), bensì a soddisfare i molti consumatori che hanno capito l’importanza dell’alimentazione tradizionale mediterranea e del suo apporto di preziosi elementi provenienti dal mondo vegetale.
Apprezzata, quindi, anche da chi vegetariano non è.
(Info: www.ristorantiverdi.it)
Marina Grasso – 19 aprile 2004 – La Nuova Venezia, Il Mattino di Padova, La Tribuna di Treviso