Per risparmiare acqua, mangiare meno carne
27 settembre 2004SYDNEY – E’ la dieta di una persona, non tanto il tempo che trascorre sotto la doccia, a determinare quanta acqua consumi, al punto che chi ama le bistecche o un arrosto di agnello attinge in quantita’ doppia di un vegetariano, alle sempre piu’ scarse risorse idriche mondiali. Lo afferma il direttore generale dell’International Water Management Institute, prof. Frank Rijsberman, nella relazione presentata oggi al Congresso internazionale di scienza delle colture, in corso a Brisbane in Australia. ”In media ci vuole una quantita’ di acqua 70 volte maggiore per produrre cibo per le persone, rispetto all’acqua consumata per usi domestici”, spiega Rijsberman.
E inoltre per produrre un chilo di manzo e’ necessaria una quantita’ di acqua oltre 13 volte superiore a quella necessaria a produrre lo stesso peso in cereali. Quindi la dieta di una tipico mangiatore di carne ha un costo di 5.400 litri d’acqua al giorno, il doppio di un vegetariano che riceve lo stesso valore nutritivo.
L’esperto avverte che fino a due terzi dell’umanita’ saranno esposti a scarsita’ d’acqua nei prossimi decenni, a causa in parte delle domanda crescente di cibi e servizi con alto contenuto d’acqua, e particolarmente in aree di basse precipitazioni e forte popolazione, come l’Africa ed il Medio Oriente. Nazioni come Sudafrica, Egitto, Pakistan, India e Corea del sud soffriranno tutti di carenza di acqua a causa della crescita di popolazione e dello sviluppo agricolo.
Rijsberman sottolinea tuttavia che nonostante le sempre piu’ grave scarsita’, parte del problema e’ costituto da sistemi di raccolta ed erogazione inefficienti, specie in Africa ed in parti dell’Asia. Lo studioso ha ricordato la crisi mondiale dell’energia negli anni 1970, che costrinse le imprese ed i governi a migliorare notevolmente l’efficienza energetica. ”Questo puo’ essere il modello da seguire per il consumo d’acqua nei prossimi anni”, sostiene Rijsberman. ”In quelle circostanze, il legame tra crescita economica e uso di energia, considerato a lungo un elemento fisso, fu spezzato e le economie da allora sono diventate molto meno esigenti in termini di energia. Una simile cambiamento e’ ora necessario per l’acqua”.
[da ANSA del 27 settembre 2004].