Vegani magri ma con ossa sane
1 aprile 2005I vegani con una dieta limitata ai cibi crudi hanno ossa di massa minore ma non sono a rischio di osteoporosi. È un articolo sugli Archives of Internal Medicine a dare il verdetto positivo sulla dieta vegetariana più stretta che, a detta di molti nutrizionisti, è rischiosa perché priva di ogni prodotto animale e quindi molto povera di nutrienti fondamentali.Eppure le ossa dei vegani non hanno i segnali di rischio dell’osteoporosi come il turnover rapido della loro struttura, ha scoperto Luigi Fontana del Washington University School of Medicine in St. Louis, un giovane ricercatore italiano di 35 anni che, dopo una laurea in Medicina a Verona nel 1994 e una specializzazione in Medicina Interna nel 1999 e un incarico come ricercatore a Londra presso il St Thomas Hospital, si trova oggi in America, presso l’Università di St Louis dove tuttora sta conducendo i primi studi sull’uomo per scoprire gli effetti della restrizione calorica nella dieta sulla lunghezza della vita. Inoltre i vegani hanno livelli di vitamina D più alti di persone che seguono una dieta standard, un segno positivo visto che la vitamina D è indispensabile al corretto assorbimento del calcio e quindi alla salute delle ossa.
I vegani (vegetaliani) sono coloro che non si cibano di nessun alimento di origine animale, quindi non solo aboliscono carne e pesce, ma anche uova, latte e latticini. In particolare in questo studio l’esperto ha scelto di studiare per 10 anni un gruppo di 18 individui con una dieta ancora più restrittiva che ammette solo cibi crudi. Questi individui avevano cioè seguito per un periodo medio di 3,6 anni una dieta a base di verdure crude, legumi, nocciole, semi, cereali germogliati ed olio d’oliva.
Fontana ha comparato la salute delle ossa di queste persone con quella di un gruppo di individui che sosteneva una dieta normale ma che per stili di vita, stato socio-economico ed età (33-85 anni) i due gruppi erano piuttosto simili. Questi individui seguivano una dieta bilanciata con prodotti animali e vegetali e pietanze cucinate.
Fontana ha misurato in entrambi i gruppi l’indice di massa corporea, la massa ossea, la densità minerale delle ossa, le molecole indicatrici del tasso di turnover della composizione della struttura ossea, i livelli di vitamina D e fattori indicatori di stati di infiammazione come la proteina C reattiva e il fattore di crescita insulino-simile (IGF-1). Gli estremisti della dieta vegetariana mostravano indice di massa corporea e massa ossea inferiori. La massa ossea era inferiore anche in regioni come l’anca e le vertebre lombari in cui di solito è più temuta una riduzione di massa ossea perché è un chiaro campanello d’allarme del rischio osteoporosi e fratture. Ma nessun altro dei parametri considerati, ha rilevato Fontana, indicano per questi vegani un maggior rischio di osteoporosi.
“Numerose ricerche hanno per esempio dimostrato che un turnover delle ossa troppo rapido è associato a un maggior rischio di fratture”, ha dichiarato il ricercatore, “ma nei vegani analizzati, sebbene la loro massa ossea sia minore, non si è registrato un turnover rapido”. E non è tutto: Fontana ha trovato nel loro organismo un minor tasso di infiammazione, testimoniato da bassi livelli di proteina C reattiva e del fattore di crescita insulino-simile che ad elevata concentrazione aumenta il rischio di tumori come al seno e alla prostata. E ancora i vegani hanno, inaspettatamente dato che non mangiano uova e latticini, alti livelli di vitamina D.
Fontana, mostrando però la cautela del caso, ha avanzato l’ipotesi che, nonostante una dieta molto ristretta, i vegani possano avere una qualità ossea elevata e quindi ossa sane. “Pensiamo dunque possibile che queste persone non abbiano rischio di fratture più alto”, ha proposto l’esperto, “ma che la loro minore massa ossea sia una semplice conseguenza del fatto che la loro dieta è ipocalorica quindi queste persone sono molto magre”.
Ma attenzione, ha voluto sottolineare l’esperto che non si sente di consigliare a nessuno la dieta vegana: “Questa dieta alla lunga può comportare seri problemi di salute. Se avete intenzione di migliorare la vostra dieta per tenervi al riparo da malattie cardiovascolari è sufficiente ridurre l’apporto di cibi raffinati e troppo lavorati cercando di mangiare più frutta e verdura, legumi e pesce”.
Fonte: Fontana L, Shew JL, Holloszy JO, Villareal DT. Low bone mass in subjects on a long-term raw vegetarian diet. Archives of Internal Medicine, 2005; 165: 1-6.
[il pensiero scientifico editore – 31 marzo 2005 – paola mariano]