Carne e latte clonati? In America si può
7 ottobre 2005Se a Natale gli italiani troveranno nel loro piatto una bella bistecca alla fiorentina, dopo il via libera del comitato di esperti della Ue, gli americani invece, potrebbero sedersi a tavola e mangiare una fetta di carne clonata.La Food and drug administration (Fda), l’agenzia statunitense di controllo su cibi e farmaci, potrebbe dare l’ok al consumo di carne e latte provenienti da animali clonati perché non presentano alcun rischio per la salute. A darne notizia è il Washington Post. Che però sottolinea come la Fda non abbia ancora rilasciato nessuna dichiarazione ufficiale.
Nelle fattorie americane centinaia di maiali e vitelli clonati sono in attesa soltanto di essere macellati per approdare sulle tavole. Molte aziende produttrici hanno sperimentato, in questi anni, la clonazione dei propri animali e aspettano soltanto il sì dell’agenzia sanitaria.
Sembrano sempre più lontani i tempi in cui fattori e agricoltori si scandalizzavano per la pecora Dolly, il primo animale clonato da una cellula adulta nel 1997. Ormai migliaia di imprese agricole hanno adottato la nuova tecnica scientifica sperimentando la clonazione nella speranza che prima o poi avrebbero potuto commerciare i prodotti.
Una speranza che potrebbe presto diventare realtà. L’agenzia sanitaria non ha voluto rilasciare interviste ma il Washington Post afferma che si sta muovendo. La Fda, tre anni fa, annunciò di voler fare uno studio che arrivasse ad alcune conclusioni sui prodotti clonati. Il quesito era: commerciabili o no? Secondo alcuni veterinari e scienziati che lavorano nell’agenzia sanitaria, la Fda sta preparando un documento con le conclusioni degli studi, che darebbero il via libero alla commercializzazione delle carni clonate. E che tra poco potrebbe essere pubblicato.
Secondo la comunità scientifica comunque, il consumatore non correrà nessun rischio con questi prodotti. Al massimo, non riuscirà neanche a distinguerli da quelli veri.
Ma gli americani non sembrano gradire molto la possibilità. Alcuni studi e sondaggi fatti sulla popolazione hanno rivelato che il 63% non comprerebbe uova, latte o carne proveniente da animali clonati. La maggior parte delle mamme non si fiderebbe a dare latte clonato ai propri figli e molti si sono dichiarati disgustati all’idea di servire in tavola bistecche che siano di vitelli «replicanti».
[da Il Corriere del 6 ottobre 2005 – Alessandra Bravi]