A Parma parroco rimprovera signore impelliciate
23 gennaio 2006Benedizione degli animali con predica decisamente animalista a Parma, nella parrocchia dedicata a Sant’Antonio abate, dove martedi’ 17 e’ stata celebrata la festa del patrono con un appuntamento diventato ormai consueto per i cittadini. Lo riferisce l’Ente nazionale protezione animali (Enpa), che spiega come il parroco della Comunita’ di Santa Cristina, Sant’Antonio Abate, Santa Maria Maddalena e San Pietro d’Alcantara di Parma, don Luciano Scaccaglia, “aveva invitato esplicitamente i fedeli, per rispetto alla giornata incentrata sugli amici con la coda, a non vestire con abiti decorati da pelli animali”. Ma due signore “hanno fatto orecchie da mercante alla richiesta e si sono presentate in chiesa con le pellicce addosso” e sono state “aspramente rimproverate”.
Il parroco “e’ molto noto in citta’ perche’ permette ai quattrozampe l’accesso alle funzioni anche durante la messa della domenica- spiega l’Enpa- ed e’ particolarmente apprezzato dagli amici degli animali per la sua autentica dedizione alla causa animalista”. Martedi’ infatti, per la benedizione degli animali, “la parrocchia era affollatissima nonostante l’ora pomeridiana- l’appuntamento era per le 17- e un clima inclemente, grazie alla partecipazione di un pubblico eterogeneo, compreso un cavallo, una capretta, tartarughe e criceti, oltre ai cani e ai gatti dei parrocchiani animalisti”.
Non e’ stata celebrata una messa, “ma e’ stata impartita una benedizione con un’omelia sugli animali, da proteggere in quanto creature di Dio che, al pari dell’uomo, avranno spazio in paradiso”, racconta l’Enpa. Nel corso del messaggio, “intriso di citazioni, don Scaccaglia ha rimproverato aspramente le donne impellicciate chiedendo loro con che coraggio si fossero presentate cosi’ abbigliate, pur sapendo quante sofferenze sono patite dagli animali allevati e uccisi per le pelli”.
E’ l’ennesima esternazione “di un parroco ‘scomodo’, famoso a Parma per aver aperto le porte della sua chiesa a tutte le confessioni religiose, agli immigrati, a partiti politici di estrema sinistra, a tutti quelli che avevano bisogno di un tetto e una mano amica, senza chiedere nulla in contraccambio”, spiega l’Enpa.
Don Scaccaglia “e’ un esempio di impegno per tutti gli animalisti”, che l’Enpa “ringrazia per l’accoglienza dedicata ai nostri piccoli amici, per il coraggio di fronte a una societa’ che ancora non considera gli animali degni di pari considerazione, per la lezione di un amore autentico e privo di pregiudizi”.
[da animalieanimali.it del 21 gennaio 2006 – Com/Ran/ Dire]