Tumori: consumo di carni rosse aumenta il rischio all'intestino
2 febbraio 2006Consumare grandi quantita’ di carni rosse aumenta il rischio di cancro all’intestino, determinando danni al Dna . A rivelarlo e’ uno studio condotto dal Medical Research Council’s Dunn (MRC) di Cambridge e pubblicato sulla rivista scientifica ‘Journal Cancer Research’.I ricercatori hanno infatti comparato cellule dei tessuti di rivestimento del colon prelevate da soggetti che avevano una dieta a base di carne rossa e soggetti che invece seguivano una dieta vegetariana. Hanno cosi’ osservato che nel primo gruppo di volontari le cellule esaminate presentavano un incremento ”significativo” di danni al livello del Dna rispetto ai soggetti vegetariani. Ed e’ proprio tale danneggiamento del Dna, affermano i ricercatori, ad accrescere il rischio di insorgenza del cancro. Lo studio fa seguito ad una ricerca europea (finanziata in parte dal MRC) presentata lo scorso anno e che aveva gia’ dimostrato, monitorando la dieta di circa 500.000 individui in 10 paesi per un periodo di 5 anni, come il rischio di sviluppare il cancro all’intestino fosse piu’ alto del 35% in soggetti che consumavano almeno due porzioni di carne rossa al giorno rispetto a soggetti che limitavano invece il consumo di carne rossa ad una porzione a settimana. I ricercatori non riuscivano pero’ a spiegarsi la ragione fisiologica di questo fenomeno e perche’ il maggior consumo di carne rossa fosse associato ad un incremento di forme tumorali: ”Con questo studio – ha affermato la coordinatrice della ricerca, Sheila Bingham – siamo riusciti a scoprire il legame alla base dell’associazione tra carne rossa e tumori”. A questo scopo, i ricercatori hanno monitorato 21 volontari che hanno seguito tre diete diverse per un periodo di 15 giorni: una dieta a base di carne rossa, una seconda dieta a base di vegetali, uova e formaggio ed una terza dieta a base di fibre. Cellule prelevate da campioni di feci sono state quindi analizzate per verificare eventuali alterazioni del Dna. Chiari i risultati: i danni al dna erano osservabili in maniera piu’ ”consistente e significativa” proprio in relazione all’elevato consumo di carne rossa. In particolare, i ricercatori hanno osservato che nei consumatori di carne rossa il livello di particolari sostanze definite ‘composti nitrosi’ (Noc) risultava maggiore a livello intestinale. Alcuni di questi composti si combinerebbero appunto al Dna ‘destabilizzandolo’ e rendendolo, cosi’, maggiormente suscettibile a pericolose modificazioni che aumenterebbero il rischio di insorgenza del cancro. ”Il cancro all’intestino – ha affermato Colin Blakemore del MRC – e’ la seconda forma di tumore piu’ diffusa nei paesi occidentali ed ogni anno si registrano oltre 1 milione di casi al mondo. Questo studio e’ dunque un importante passo avanti nella comprensione e, potenzialmente, nella prevenzione di questa patologia”. La ricerca, ha concluso Ed Yong del Cancer Research inglese, ribadisce dunque l’importanza di una dieta bilanciata e sana, ricca soprattutto di fibre, frutta e vegetali e con un ridotto consumo di carni rosse.
[da ANSA del 1 febbraio 2006]