Tutti gli animali possono seguire una dieta vegetariana?

Categoria : Animali

Risposte : Un commento

Il fatto che non tutti gli animali abbiano una struttura fisiologica da vegetariani non significa che non possano seguire, con gli opportuni accorgimenti, un regime alimentare basato su alimenti vegetali.

Nel momento in cui decidiamo di ospitare in casa uno o più amici di altre specie, è nostro dovere provvedere alle sue necessità, tra le quali ovviamente non possiamo trascurare una sana e corretta alimentazione che permetta loro di vivere in salute, assumendo tutti i macro e micro nutrienti di cui necessitano.
Ci sono notevoli naturali differenze tra le varie specie di animali e quindi anche le loro necessità cambieranno di conseguenza. Un cane non è uguale ad un gatto, e le cocorite o i piccoli amici esotici (vegetariani già per natura) sono diversi da merli e passeri che necessitano nella loro dieta di una quantità maggiore di proteine essendo per natura insettivori.
Ma vediamo più dettagliatamente quali sono le caratteristiche dei nostri amici per capire quali possano essere le loro esigenze nutrizionali.

[b]Il cane[/b], a differenza di quanto molti credono, non è carnivoro ma onnivoro. Le sue caratteristiche fisiologiche sono diverse da quelle dei carnivori: presenta i canini più arrotondati, l’intestino più lungo ed è privo di artigli affilati . Un’alimentazione a base di carne può essere dannosa e procurargli problemi causati dalle elevate quantità di purine. Nessun veterinario infatti, consiglierà mai di dare al cane della carne, orientando invece i consigli nutrizionali in direzione del cibo secco. Nel caso fossimo propensi ad alimentare i nostri amici con le crocchette c’è da tener presente che, per la maggior parte, questo tipo di cibo viene prodotto effettuando sperimentazioni su altri cani (o gatti, a seconda della destinazione finale del prodotto). Dovremmo pertanto evitare quelle marche che notoriamente sottopongono sfortunati animali ad atroci torture per provare la qualità del loro cibo (questo vale soprattutto per le crocchette curative, ma anche per tipi *normali*) scegliendo prodotti che non siano stati causa di sofferenza per altri esseri.
Il fatto che il cane sia onnivoro però, significa anche che è in grado di ottenere i nutrienti di cui necessita anche a partire da un’alimentazione vegetariana senza il pericolo di incorrere in carenze. In questo caso la dieta settimanale dev’essere il più possibile variata e comprendere una buona varietà di cereali integrali (senza eccedere nelle quantità) legumi passati al passaverdure (per eliminare le bucce che potrebbero causare problemi quali gas intestinali e gonfiori), verdure, frutta secca tritata e dell’olio di lino per gli omega-3. Il pane e la pasta raffinati vanno invece evitati a causa del loro indice glicemico abbastanza elevato che può provocare picchi insulinici e l’insorgenza di malattie quali il diabete.
Per chi non se la sentisse di affidarsi alle proprie capacità di elaborazione di ricette vegetali bilanciate o avesse poco tempo, sono comunque disponibili delle crocchette a base interamente vegetale, formulate da veterinari e non testate su animali, comprendenti tutti i macro nutrienti, vitamine e sali minerali di cui il cane ha bisogno. Il vantaggio di questo tipo di alimento sta anche nel fatto che non contiene farine e grassi animali, né scarti di lavorazione delle carni, a differenza del tipo non vegetale.

[b]Il gatto[/b] invece a differenza del cane è un vero e proprio carnivoro cosa che appare evidente anche dalla sua struttura fisica. I suoi canini si presentano estremamente affilati, i suoi artigli sono taglienti e retrattili e l’intestino è corto per permettere un rapido transito delle sostanze nocive derivate dalla digestione della carne. Non potrebbe sopravvivere con una dieta vegetariana perché non è in grado di sintetizzare a partire dai vegetali un aminoacido presente nella carne (più precisamente nel muscolo): la taurina. La carenza di taurina nel gatto può causare seri problemi: a partire dalla cecità fino alla morte. Ma nemmeno per i nostri amici felini le bistecche sono indicate! Il gatto è sì un cacciatore, ma in natura la sua preda non potrebbe mai essere un manzo ! I gatti si cibano di piccoli mammiferi, di uccelli ed insetti e, se è vero che le proteine animali sono tutte uguali essendo formate tutte dalla medesima catena di aminoacidi, non è altrettanto vero che un tipo di carne equivale ad un altro. La concentrazione di proteine presenti è variabile così come cambiano le quantità di grassi e di colesterolo. Se decidiamo di dar loro del pesce, dobbiamo fare attenzione ad asportare tutte le spine che potrebbero causare gravi danni se ingerite, quali lacerazioni all’esofago o perforazione dell’intestino con conseguente peritonite (in caso di spine più consistenti) e ad eliminare ogni traccia d’interiora che possono risultare tossiche per il gatto.
Anche per i mici che vivono nelle nostre case, i veterinari indicano come ideale il cibo secco.
I problemi relativi a questo tipo di alimento, circa la sperimentazione animale, sono gli stessi che quelli sopra esposti per quanto riguarda il cibo per cani. Ci sono marche quali Royal Canin, Purina, Iams duramente attaccate dagli animalisti in seguito a terribili test eseguiti sugli animali, ma il problema della sperimentazione riguarda moltissime marche che fanno capo a gruppi o multinazionali (in genere quelle del gruppo Mars: Chappi, Pedigree, Cesar, Whiskas, Kitekat; Colgate Palmolive: Hill’s science diet; Procter &Gamble: Iams, Eukanuba; e della Nestlé: Fido, Friskies, Pro Plan, Purina Veterinary, Felix) che finanziano o commissionano test a terzi anche per quanto riguarda altri prodotti (tipo cosmetici e detersivi). Vi sono comunque dei mangimi non testati su animali, tra i quali i prodotti a marchio Coop, o le crocchette Affinity ultmate nutrition (attenzione però, da non confondersi con le Purina!) , altri di piccole case produttrici e le crocchette vegetali Amì addizionate di taurina, formulate da veterinari ma non testate su animali. Questo tipo di crocchetta (che come accennavo prima esiste anche nella versione per cani) è davvero *senza crudeltà* al 100% poiché esclude la sofferenza e lo sfruttamento di qualsiasi animale in ogni fase di produzione.
Ad alcuni può sembrare strano dare al micio crocchette vegetali…in realtà però l’apparente stranezza è più collegata ad un’impressione che ad un fatto concreto. Queste sono denominate così perché non contengono scarti di lavorazione animali e gli aminoacidi presenti sono di origine vegetale invece che animale…Ma sono comunque complete e bilanciate, contengono tutti i nutrienti di cui il gatto necessita. In quanto alla taurina, deve essere aggiunta anche nelle crocchette tradizionali perché ciò che contengono e che viene chiamato *carne*, in realtà dell’originario alimento ha davvero poco, essendo sostanzialmente costituita da materiale di scarto, estratti o proteine isolate , e non avendo nulla a che vedere quindi con le parti di muscolo in cui la taurina è presente. Non credo proprio che un gatto, avendo a disposizione un cibo compatibile con il mantenimento della sua salute, e gradevole al suo palato, possa fare differenze per quanto riguarda l’origine degli ingredienti!
Vorrei fare ora una breve comparazione tra i tenori analitici delle crocchette *tradizionali* per gatti ( quelle a base di carne) e quelli relativi alle crocchette vegetali. Come si noterà, non vi sono differenze sostanziali per quanto riguarda il risultato finale

In entrambi i tipi di mangime sono presenti aggiunte di Vitamine A, D, E, C, rame, selenio , taurina. Nelle crocchette vegetali sono state aggiunte altre vitamine del gruppo B (B1, B2, B6, B12 e biotina), acido D pantotenico, vitamina K, vitamina PP, acido folico, colina croruro, ferro, iodio, manganese e zinco ( alcuni di questi elementi sono stati aggiunti anche in altri tipi di crocchette a base di carne, diversi da quello preso in considerazione).

[b]Cocorite, calopsitta e parrocchetti[/b] sono uccelli vegetariani in quanto in natura si cibano di frutta, semi e verdure. Quando decidiamo di ospitarne in casa, è molto importante che facciamo attenzione a nutrirli con alimenti adatti alle loro esigenze ma evitando i mangimi contenenti troppi grassi (specie se animali).Alcuni prodotti vengono addizionati con olio di fegato, grassi animali, coloranti di varia natura. Sarà pertanto opportuno controllare sempre la composizione del mangime che acquistiamo, preferendo semi variati ma privi di adittivi. Per quanto riguarda i grassi, è bene non eccedere con semi troppo oleosi (tipo i semi di girasole) che possono compromettere la salute dei nostri amici. E’ importante integrare la dieta lasciando a libera disposizione frutta e verdura, alternando varietà diverse e fare in modo che assumano regolarmente anche semi di lino, ricchi di omega-3 utilissimi anche a loro (come a noi!). Sarebbe opportuno abituare gli animali ad uscire dalle gabbie in modo che possano sviluppare in modo adeguato la muscolatura volando liberamente per la casa, ed esporli quando possibile alla luce solare diretta per favorire la produzione di vitamina D. E’ d’obbligo fare attenzione, soprattutto d’estate, ai tempi d’esposizione che non devono essere troppo prolungati per evitare che possano essere vittime di colpi di calore, provvedendo magari a porli sotto un riparo. Sarebbe meglio tenerli in casa nelle ore più calde d’estate e non portarli all’aperto in inverno. Sebbene queste specie si siano adattate notevolmente ai nostri climi, temperature troppo basse potrebbero risultargli fatali.

[b]Merli e altri insettivori[/b] non sono, ovviamente, vegetariani e necessitano di una quota di proteine maggiore rispetto ai parrocchetti e ai canarini. Controllando la composizione di vari tipi di mangimi ho notato che alcuni erano addizionati con proteine di manzo isolate, altri con proteine di soia isolate. Entrambi i tipi di mangime però contenevano olii e grassi animali, pertanto sarebbe auspicabile cercare di comporre un mangime completo osservando le percentuali di nutrienti nelle tabelle dei tenori analitici partendo da semi, proteine isolate di soia e pochi grassi selezionati (che potrebbero essere i semi di lino), o di controllare attentamente gli ingredienti di cibo già miscelato prima di effettuare l’acquisto, scegliendo quello più naturale e consono a mantenere in salute i volatili.

[b]Le tartarughe[/b] sono di due tipi: vegetariane ed onnivore.
Il tipo vegetariano dovrebbe seguire una dieta composta per il 90% da vegetali in foglia (lattuga, radicchio, trifoglio, insalata ecc) e per il 10% da frutta.
La base dell’alimentazione per le tartarughe onnivore dovrebbe essere comunque composta dalla stessa dieta del tipo vegetariano, addizionata per un 15% di proteine. Queste possono derivare da piccoli insetti, lombrichi, larve della farina ma anche da mangime secco per cani (quello per gatti non va bene perché addizionato di taurina, di cui la tartaruga non necessita perché riesce tranquillamente a sintetizzarla da sé) quindi, optando per questa scelta si può somministrare, accanto a frutta e verdura, una piccola quantità di crocchette vegetali di cui si è parlato prima.

[i](Un ringraziamento ad un amico veterinario che un paio d’anni fa mi ha illustrato i danni causati da bistecche, ossa e pesce nei cani e nei gatti e grazie ai miei amici a quattro zampe -2 cani di 8 anni e 3 bei micioni di 4, 7 e 13 anni – che ogni giorno con la loro allegria e vitalità mi dimostrano come un’alimentazione a base vegetale sia in grado di mantenerli in forma e salute)[/i]

[arianna missiaja]

Aggiungi il tuo commento



Comments

  1. grazie ari!!
    mamma che bello sto micio 🙂

     —