Cippy, il passero vegetariano
7 dicembre 2006Alcune persone si dimostrano parecchio diffidenti verso un’alimentazione vegetariana, convinte che le proteine vegetali non possano essere equiparate a quelle che vengono definite *proteine nobili*, presenti nella carne.
Il fatto che negli alimenti vegetali non siano presenti tutti e 21 gli aminoacidi che costituiscono la proteina animale, si sa, non costituisce un problema. Il nostro organismo è perfettamente in grado di *assemblare* gli aminoacidi introdotti durante la giornata con le diverse fonti vegetali, così da ottenerene sequenze complete. Per la soia invece il discorso è diverso: le proteine di questo legume sono composte infatti da tutti e 21 gli aminoacidi presenti nelle proteine della carne.
Ebbene si! Le cosiddette *proteine nobili* sono presenti anche nella soia. Questo, da vegetariana integrale quale sono, lo sapevo bene da tempo. Sinceramente però non avrei mai pensato che un piccolo passero potesse crescere e sopravvivere con pastoncini a base di soia. Mi è capitato di raccogliere molti piccoli di passero caduti dal nido, ma non è mai successo che qualcuno di loro sopravvivesse oltre mezza giornata. Mi ero sempre informata su come avessi potuto fare per dar loro quello di cui avevano bisogno, chiedendo sempre consiglio ai miei amici veterinari. Le risposte che ricevevo erano sempre le stesse: carne cruda macinata, omogeneizzati di carne o cose simili. Con la carne cruda ci aveva provato una mia vicina, ma il passero è morto dopo pochissimo. Io avevo provato qualche volta con omogeneizzati, ma la sorte dei passerotti era sempre stata la medesima. Ero dunque preventivamente rassegnata quando, a fine giugno, mi sono imbattuta in un piccolissimo passero. Non aveva nemmeno le piume primarie, era talmente piccolo da avere le dimensioni di una pallina da ping pong. Ho provato a cercare informazioni su internet circa l’alimentazione dei passeri, ma l’unica cosa che ho trovato era un mio stesso commento in un thread di Vegan Italia, in cui parlando di uccelli, dicevo che i passeri si nutrono anche di vermi. Che fare allora? Sono andata in un negozio di alimenti per animali e ho letto la composizione dei mangimi per insettivori. In alcuni tipi, erano presenti proteine di soia.
Così ho preparato un pastoncino a base di proteine di soia isolate, un po’ di mela grattugiata e del biscotto privo di prodotti animali. Ho messo il piccolino insieme a Trilly, una simpatica cocorita che in genere gironzola per la casa, ma che in quell’occasione era ben felice di stare in gabbietta a fare compagnia al nuovo arrivato. Cercava persino di dargli da mangiare, con scarsi risultati data la differente struttura morfologica del becco. Ho provato a dargli il pastoncino, con uno stuzzicadenti spuntato… Sembrava gradirlo… Dopo la fatidica prima mezza giornata era ancora lì, insieme a Trilly e quando passavo vicino alla gabbietta apriva il becco per richiedermi del cibo.
Sono trascorsi più di cinque mesi da quel giorno. Cippy sta bene ed è ancora con noi. Ora la sua alimentazione è variata e comprensiva di frutta verdura e semi, accanto alle proteine isolate di soia. Non riesce a volare bene perché nella sua caduta ha compromesso un’ala, ma fa comunque dei voletti in giro per la casa, gioca insieme a Trilly e Leo, mangia, saltella sul pavimento e considera tuttora la gabbietta il suo nido. Era talmente piccolo, quando l’ho trovato, che probabilmente ritiene la mia casa il suo ambiente naturale. Ovviamente sono molto felice che sia sopravvissuto; anche se la sua vita è diversa da quella degli altri suoi simili non sembra porsene minimamente il problema. Un amico veterinario lo chiama scherzosamente *il passero vegetariano* , e ammette che riteneva la sua sopravvivenza alquanto improbabile. Sosteneva che i passeri hanno bisogno di carne… Ma a quanto pare, più che di carne, i passeri hanno soltanto bisogno di una maggior quantità di proteine rispetto ai granivori.
Per quanto riguarda la provenienza di tali proteine, non sembrano porsi problema alcuno, contrariamente purtroppo a quanto molti umani continuano immotivatamente a fare perseverando nel sostenere il falso mito delle proteine nobili della carne.
[arianna missiaja]