Considerazioni sulla B12
24 gennaio 2007La vitamina B12 è l’unica sostanza nutritiva che manca nella dieta vegan, o in una dieta vegetariana sana, cioè con basso apporto di alimenti di origine animale. Da un punto di vista etico – il non ammazzare animali – è facilmente comprensibile come sia preferibile mangiare una volta la settimana una pastiglia piena di B12 prodotta per sintesi batterica piuttosto che dover avere sulla coscienza la morte di esseri senzienti.
E questo è per un vegano il punto di vista più importante, gli altri non hanno quasi peso.
Da un punto di vista salutistico, non è una cosa dannosa.
Da un punto di vista naturalistico, ammesso che interessi, visto che comunque nessuno di noi vive in modo realmente naturale, va detto che in una ipotetica vita in natura, se ci cibassimo di verdure e radici che crescono spontanee, senza lavarle e disinfettarle ne’ aggiungere alcuna sostanza chimica al terreno, la B12 la troveremmo proprio nelle radici, proveniente, appunto, dai batteri chi vivono nel terreno. Non vivendo in natura, questi batteri li dobbiamo coltivare appositamente e poi inserire la b12 che producono in una pillolina pulita-pulita.
Infine, va detto che la carenza patologica di B12, che non si verifica nei vegani più che nei carnivori, è dovuta nella quasi totalità dei casi non alla dieta, ma a una carenza di fattore intrinseco, che è quel fattore che permette di assorbire la B12. Chi manca di questo fattore, qualsiasi cosa mangi (anche carne, ovviamente) non riesce a incamerare la B12 e quindi deve prendere grosse dosi di integratore, nei casi gravi sottoforma di iniezioni e non pillole. Ma questa, appunto, è una patologia che non dipende dall’alimentazione seguita.
[marina berati]