Non mangi carne? E le proteine?
16 marzo 2007Si può dire che non esiste alimento privo di proteine e queste, da qualunque alimento provengano (carne, pesce, formaggi, cereali, verdura, legumi, frutta ecc.) vengono scisse in aminoacidi che l’organismo utilizzerà per formare le proteine specifiche, cioè quelle che servono al nostro organismo; alla fine tra le proteine ingerite e quelle finali non vi è più alcuna attinenza.
L’isovalenza delle proteine è stata dimostrata dal dr. Bartolomeo Beccari fin dal lontano 1730. Credere che le proteine animali, ritenute “nobili”, siano migliori dalle proteine vegetali è pretestuoso e fuorviante: anche se è vero che contengono tutti gli aminoacidi essenziali questo non è affatto un vantaggio sia perché è più salutare consumare più alimenti invece di uno solo (il che succede sempre, in qualunque bilanciata dieta alimentare) e sia perché la carne contiene anche molte altre sostanze nocive.
Per esempio. Se nei cereali fossero carenti gli aminoacidi lisina e metionina li troviamo nelle verdure, nei legumi o nei semi oleaginosi e non è necessario consumarli nello stesso pasto. Non solo. Per bilanciare quegli aminoacidi che si presentano in quantità più bassa basta semplicemente consumarne una maggiore quantità di quel prodotto.
Con una domanda facciamo un altro esempio. E’ meglio mangiare un solo prodotto che contiene (diciamo) gli 8 aminoacidi essenziali, ma che contiene pure molte sostanze nocive (grassi saturi, colesterolo, eccesso di proteine, prodotti chimici contenuti nel foraggio degli animali, residui di farmaci somministrati agli animali per immunizzarli alle varie malattie, prodotti tossici del prodotto cadaverico: istamina, putrescina, cadaverina, indolo, scatolo ecc. e che sono correlati all’insorgere di molte patologie tra cui cancro al seno, alla prostata, al pancreas, al colon e al retto, manifestazioni uricemiche, obesità, diabete, calcolosi, reumatismo, nevralgie, dispepsie, eczemi, arteriosclerosi, ipertensione, stitichezza, allergie, malattie cardiovascolari ecc., oppure è meglio e più salutare mangiare due differenti prodotti ognuno dei quali (diciamo) ne contiene 4 e in più sono protettivi per la salute in virtù degli antiossidanti che contengono? Non si hanno notizie, nel mondo occidentale, di ipoproteinosi, cioè di soggetti con patologie da carenza di proteine, mentre al contrario le troppe proteine, iperproteinosi, sono associate a parecchie patologie, anche gravi, tra queste ipertrofia renale con conseguente disposizione alla dialisi.
Le proteine sono l’unico principio nutritivo che l’organismo non ha la possibilità di accumulare: le proteine in eccesso vengono eliminate affaticando reni e fegato ma si possono trasformare in glucidi e grassi di deposito, con probabile produzione di radicali liberi.
Le scorie accumulate dall’eccessivo consumo di proteine acidificano il sangue, abbassano il Ph e quando questo succede si accelera il processo di ossidazione delle cellule. Nel 1963 la FAO e l’OMS hanno stabilito in 0,5 grammi di proteine al giorno per un uomo adulto di 70 kg. Quindi 35 grammi di proteine al giorno. Se si resta al di sotto di tale quantità (è stato sperimentalmente provato) la vita dell’individuo si può allungare anche di un quarto. Non solo. Aumentando le proteine si aumenta il quantitativo di calcio eliminato con le urine sino ad eliminare un quantitativo di calcio superiore a quelle ingerito sottraendolo alle ossa e ai denti) e quindi si va incontro all’osteoporosi. Diminuendo le proteine diminuisce il quantitativo di calcio eliminato. Insomma, meno proteine si mangiano, da qualunque alimento provengano, e più a lungo si vive.
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