Lui mette la carne ko
10 agosto 2007Muscoli d’acciaio, forza straripante, tanta vitalità e soprattutto nel piatto neanche un pezzettino di carne. Claudio M. (44 anni, di Bologna) nel suo blog su Libero racconta come si può essere pugili alimentandosi solo con vegetali: Claudio infatti è un pugile vegano. Nella vita fa l’istruttore di karate e arti marziali in genere. Fa sparring di pugilato, incontri di lotta libera, Kali filippino e Kung Fu. Talvolta è chiamato per servizi d’ordine, security, servizi di scorta e accompagnamento. [b]Quando e perché hai deciso di diventare vegano?[/b]
Sono vegetariano dal 1987 e vegano dal 1993. Ho deciso di diventare vegano innanzitutto per avere una struttura muscolare più forte e sana, oltre che per avere una maggiore resistenza fisica e per tradurre direttamente in muscoli tutta l’energia impiegata nella mia attività fisica, senza passare da una fase per certi aspetti “di stallo” dove lo sforzo fisico è atto solo allo smaltimento dei grassi animali. Non sono pertanto costretto ad eseguire esercizi specifici per bruciare grassi o per migliorare l’aspetto estetico e non assumo proteine animali anche perché queste, apportando una notevole quantità di grassi, ostacolerebbero quella definizione muscolare che normalmente, e non a torto, piace alle donne (non voglio fare “il pavone”, ho solamente espresso il mio punto di vista e la mia esperienza personale).
[b]Muscoli forti, dunque, ma le ossa?[/b]
È oramai noto infatti che le proteine animali sono acide e che per contrastare l’acidità in esse contenuta il ns. organismo sia costretto ad utilizzare il ns. “neutralizzatore” naturale, il calcio, eliminandolo progressivamente attraverso l’urina. Ciò provoca il progressivo impoverimento della nostra struttura ossea. I dati raccolti mostrano che la perdita media di densità ossea in donne carnivore di 65 anni è del 65%, mentre in donne vegetariane di 65 anni è solo del 18%. Per le donne vegane la perdita si riduce ulteriormente al 4%.
[b]Fai competizioni sul ring? Ti sei mai confrontato con “carnivori”?[/b]
Ho fatto incontri di pugilato e di lotta libera e mi sono ovviamente confrontato con “carnivori”. È inevitabile, perché se anche nel mondo del karate si sta diffondendo molto la filosofia del vegetarismo, la percentuale di atleti che non mangiano carne in Italia è circa del 5%. Quando mi confronto con un collega “carnivoro” od “onnivoro” devo tenere ben presente che il mio avversario è per natura, se mi permettete il termine, più “flaccido” di un vegano, rispetto al quale ha meno resistenza fisica, è meno attivo, meno sveglio di riflessi, ha meno elasticità e si muove molto più lentamente, quasi fosse un bradipo al confronto con un vegano.
[b]Perché nel tuo blog ha scritto che il vero scontro tra titani sarebbe uno scontro tra pugili vegani?[/b]
Non per fare il gradasso, ma è documentabile che i vegani hanno una struttura muscolare più definita, maggiore elasticità e minore rigidità, anche mentale. E questo è importante non solo se si pratica uno sport, ma anche se si prende il motorino. Evitando cibi animali è infatti più difficile che le tue ossa possano spezzarsi o rompersi. È chiaro, non è impossibile, però si riduce notevolmente il numero di volte in cui a un pugno o a una brutta caduta corrisponde una frattura. Il perché è presto detto: la densità ossea di una vegano rispetto a quella di un onnivoro è ben maggiore.
[b]Spiegaci la tua alimentazione. In particolare dici che la tua dieta è a base di Seitan: cos’è e che caratteristiche ha?[/b]
Seguo un’alimentazione definita Zona basata su un rapporto costante proteine/carboidrati/grassi di 30/40/30, quindi molto elevata in contenuto proteico rispetto alla classica alimentazione italiana. Non prendo nessun tipo di integratore illegale tipo gli steroidi o legale come la creatina. Non eseguo esercizi specifici per bruciare grassi o per migliorare l’aspetto estetico. D’altronde l’essere diventato vegano mi ha aiutato (e continua a farlo) anche in questo. Mi ha aiutato in quella definizione muscolare di cui già ho detto, rispondendo alla seconda domanda; mi ha aiutato inoltre nei miei progressi sportivi. Sono nella migliore forma fisica della mia vita, sono donatore di sangue e i miei esami trimestrali sono a posto da anni. E ora apro una parentesi sul seitan, alimento molto interessante poiché costituisce un’ottima fonte alternativa di proteine. Il seitan è il glutine, cioè la parte proteica del grano; è molto ricco di proteine (arriva al 60% contro il 20% fornito dalla carne) e povero di grassi e carboidrati; è un alimento molto saziante e ha un gusto neutro che si sposa molto bene con qualsiasi verdura e anche con patate o legumi. Ma anche la soia, il tofu, il tempeh, le alghe sono alimentati pieni di proteine e privi di nocività.
[b]Un luogo comune dice che la carne fa sangue e che chi non la mangia non abbia forze (nello sport, nel lavoro, nel sesso etc…): smentisci?[/b]
Certo che smentisco! Questo è solo uno dei tanti luoghi comuni sulla carne! È vero che il ferro contenuto nei cibi vegetali è più difficilmente assimilabile; però basta adottare un semplice accorgimento e accostare l’assunzione di questi cibi con alto contenuto di ferro a cibi contenenti vitamina C (ad esempio si può spruzzare del limone sul radicchio o si può prendere una spremuta d’arancia o terminare il pasto con una coppetta di fragole. Anche un banalissimo succo di frutta può andare bene, meglio se senza zuccheri). Con questo accorgimento, il ferro assunto da un vegetariano risulterà anche superiore a quello assunto da un onnivoro! Le diete vegetariane e vegane sono del tutto compatibili con un’attività sportiva anche molto intensa e sono addirittura consigliabili per chi pratica sport di resistenza, in virtù dell’elevato apporto di carboidrati, che è fondamentale per l’atleta e più facilmente ottenibile con questo tipo di alimentazione. È ormai noto da tempo che sono non tanto le proteine quanto proprio i carboidrati (e i grassi) a fornire le energie necessarie a un atleta.
Per quanto riguarda la diceria circa il fatto che ci vuole la carne per avere forza per fare sesso, questa diceria è talmente falsa che basterebbe citare il fatto notorio che l’italiano medio (onnivoro) di solito fa cilecca e si rifugia di sera a guardare la tv per ovviare a questo inconveniente e nascondere che non ce la può fare… Nel corso di un’intervista a Sting, altro vegano, questi ha dichiarato di fare all’amore per circa 15 ore senza sosta e al VegFestival hanno distribuito a tutti i partecipanti dei preservativi gratis e sopra si poteva leggere questa scritta: “Perchè i vegani lo fanno meglio”. Ricordo anche una recente ricerca che ha messo in luce come i figli di madri onnivore siano meno fecondi dei figli di madri vegetariane. Penso che il fatto di avere più resistenza nell’attività sessuale sia dovuto, nei vegani, a una dieta pressoché priva di colesterolo cattivo e quindi al fatto di avere un cuore sano e un sangue più fluido, senza grassi. Testimonianze dirette di persone che da onnivore sono passate a vegane hanno sollevato un ulteriore aspetto curioso: l’aumento dell’organo maschile in fase attiva. Parrebbe anch’esso un effetto di una dieta priva di colesterolo, in quanto il sangue più fluido riesce a portare prima lo stimolo dal cervello al pene.
[b]Tu dici: “I carnivori sono talmente flaccidi e le loro ossa talmente fragili che sotto i miei colpi di karate si spezzano come ramoscelli”. Letta così sembra che i pugili e i lottatori professionisti siano tutti vegetariani oppure siano delle “pappemolli”. Ma la realtà è ben diversa…[/b]
A parte quello che ho già detto circa la fragilità ossea dei “carnivori”-“onnivori”, dovuta all’introduzione di proteine animali, aggiungo solo una constatazione. La realtà semplicemente è che ancora i “carnivori” sono la maggioranza delle persone. Ma non appena in un qualsiasi tipo di sport troviamo un rappresentante vegano, ecco che l’oro olimpico viene aggiudicato, potrei dire con certezza matematica, dai vegani, così come la vittoria nel mondo del pugilato. Una volta ho scritto questa frase: “Un carnivoro può sperare di vincere solo allorquando non abbia alcun avversario vegan, perché altrimenti è matematico che l’oro sia nostro”. D’altronde campioni come Carl Lewis, Edwin Moses, Martina Navratilova o il mitico Paavo Nurmi erano fenomeni nei loro sport ed erano vegetariani.
[b]Nel pugilato (e nello sport in genere) l’uso di doping è sempre più frequente. Secondo te c’è una qualche relazione tra doping e alimentazione carnivora? [/b]
Il doping è l’uso (o abuso) di sostanze o medicinali con lo scopo di aumentare artificialmente il rendimento fisico e le prestazioni dell’atleta. Un vegetariano o un vegano non ha bisogno di ricorrere a medicinali o altre sostanze per aumentare artificialmente il proprio rendimento fisico e le proprie prestazioni, in quanto il vegetariano si contraddistingue proprio per una maggiore resistenza fisica. Non conosco nessun atleta vegano o vegetariano che faccia uso di sostanze dopanti, lo stesso non posso dire per i colleghi onnivori…
[b]Perché gli sportivi vegetariani/vegan sono in numero piuttosto contenuto? [/b]
Perché ancora questa salutare filosofia di vita non è entrata nelle abitudini degli italiani e viene anzi ostacolata (per ovvie ragioni economiche) dalla pubblicità e quindi dai mass-media che sulle pubblicità vivono. L’alimentazione a base di carne non è stata sempre una prerogativa dell’uomo e soprattutto non lo è mai stata in questi termini! Non sappiamo ancora se questa alimentazione ci potrà riservare dei danni quando saremo anziani, perché gli anziani di cui ora abbiamo l’esempio non hanno mai fatto un uso abituale di carne sino all’ultimo dopoguerra. Sono cresciuti solo con cibi vegetali, salvo mangiare carne durante le feste comandate, per chi poteva permetterselo. Il boom della carne risale poi agli anni 80 e quindi non abbiamo ancora una visione compiuta di quello che potrebbe succederci a mangiare un alimento che si prospetta così dannoso: un esempio? La carne figura tra i fattori responsabili dell’Alzheimer, seconda solo all’alluminio) e risulta tra le maggiori responsabili delle malattie cardiache e tumorali, le maggiori cause di morte dei paesi ricchi insieme agli incidenti stradali.
[b]Quanto ci guadagnerebbe in prestazioni un atleta a diventare vegan?[/b]
Moltissimo, anche a livello di resistenza cardiaca sotto sforzo fisico. Se il cuore è già messo a dura prova da un’alimentazione troppo grassa e incentrata su deleterie proteine animali, si rischia veramente grosso quando si è veramente sotto sforzo fisico. Non sono poi così rari i casi di attacchi cardiaci e anche ictus tra gli atleti. Apro a tale proposito una parentesi sulla carne di pollo. I polli raggiungono in soli 6 settimane il peso che raggiungerebbero in ben 7 anni di vita. Per raggiungere un tale enorme peso in così poco tempo vengono somministrati a questi pennuti sostanze dopanti, antibiotici, olio esausto delle macchine, e ogni “schifezza”, portando la morte nel piatto anche a uomini sani come Eddie Guerrero, il quale non assumeva sostanze dopanti in quantità superiore agli altri, mentre assumeva pollo in quantità superiore agli altri…
[da liberoblog – massimo mencaglia]