Al bando le pellicce di cani e gatti dall'Europa
27 novembre 2007Il consiglio dei Ministri dell’Agricoltura dell’Unione Europea ha deciso di bandire l’importazione e il commercio di pellicce di cani e gatti. A proporre la questione sono stati, oltre all’Italia che le aveva rifiutate nel 2005, Danimarca, Grecia, Francia e Belgio, dove queste pelli sono già state escluse da giocattoli e abbigliamento.La Lav commenta positivamente la decisione: “Un gesto di civiltà politica ed etica da estendere anche ad altri animali ai quali le pelli vengono strappate mentre sono ancora vivi, come dimostrano le agghiaccianti immagini provenienti dai mercati cinesi”.
La LAV, quando parla di questa campagna, racconta che: “ogni anno due milioni di questi animali sono detenuti in condizioni spaventose e privati di ogni elementare diritto: alcuni di essi sono randagi, altri invece vengono appositamente allevati, per rubare loro il manto. […] Per confezionare una sola pelliccia occorrono solitamente dai 10 ai 12 cani, mentre per quella di gatto possono essere necessari fino a 24 animali. ”
Ora, se per una pelliccia servono 10 cani o 24 gatti, il modo più pratico per avere pellicce tutte uguali da unire è quello di allevare cucciolate selezionate di animali, piuttosto che perder tempo a catturare randagi con la pelliccia malconcia. Farsi impietosire dalla pelliccia di gatto allevato e non da quella ottenuta scuoiando altri animali non sarebbe coerente. La LAV ha intenzione di estendere la legislazione europea anche ai procioni.
[comunicato lav ed ecoblog.it]