Infezioni da latte crudo
5 dicembre 2008Dai benzinai alle spiagge, dai centri commerciali alle strade di campagna, sono circa 2.000 i distributori di latte crudo non pastorizzato sparsi sul territorio italiano. Con un euro se ne può portare a casa un litro, ma non tutti sanno che è necessario bollirlo prima del consumo.“Abbiamo avviato un’indagine a tappeto per avere stime precise sui distributori, dato che sono stati segnalati alcuni casi di sindrome emolitica-uremica in bambini che avevano consumato questo alimento poco prima di sentirsi male”. A sottolinearlo è stato il sottosegretario alla Salute Francesca Martini, che sul tema ha indetto una conferenza stampa questa mattina al ministero del Welfare.
“Secondo i dati dell’Istituto superiore di sanità – ha specificato Silvio Borrello, direttore generale Sicurezza alimentare e nutrizione del ministero del Welfare – nel 2007 sono stati tre i casi sospetti e nel 2008 sei”, probabilmente causati dal batterio E.coli che può essere presente nel latte non pastorizzato. Un numero minore rispetto ai 30-40 casi di cui si è parlato nei giorni scorsi.
Resta il fatto che “in Italia – ha proseguito Martini – sono stati introdotti questi sistemi senza diffondere l’adeguata informazione fra i consumatori. Non ci possono essere distributori di latte crudo non pastorizzato esenti da avvertenze sanitarie sulla necessità di bollitura”.
[da adnkronos]