Veronesi: «Ai pazienti solo menù vegetariani»
24 marzo 2010Basta con i reparti di vecchio stampo. Quelli con le camerate asettiche, le mense insipide e gli orari prefissati per le visite. L’ospedale che ha in mente l’oncologo Umberto Veronesi è di tutt’altra pasta. Deve garantire ai pazienti un comfort degno di un albergo a più stelle, stanze singole, tutte con bagno. E poi ancora, porte sempre aperte ai parenti e fumo bandito già al cancello d’ingresso. Veronesi aggiunge un tocco di salute anche al menu della mensa, che sarà rigorosamente verde. «Noi vorremmo che i nostri pazienti diventassero tutti vegetariani – confessa – perché questo istituto deve avere anche una funzione educativa» e «dobbiamo dare anche l’esempio di una giusta alimentazione».
Sarà così il nuovo Istituto europeo di oncologia (Ieo 2), a fianco di quello già attivo da anni in via Ripamonti: «Vorremmo introdurre – spiega Veronesi – una quantità di innovazioni che spazzi via la vecchia cultura ospedaliera. L’ospedale deve essere innanzitutto parte della comunità. Il paziente si deve sentire quasi a casa propria» e deve avere un’assistenza alberghiera di altissimo livello. «Deve avere i parenti tutto il giorno con lui per rincuorarlo, per aiutarlo», precisa. E ancora: «Deve avere una camera singola solo per lui. Perché se nessuno andrebbe in un albergo a dormire con uno sconosciuto, non vedo perché un malato debba dormire con persone che non conosce e che possono anche volere una privacy per confidarsi con i propri familiari».
La nuova struttura (39 ambulatori, 4 ambulatori chirurgici, 5 sale operatorie, 5 sale per endoscopia, 5 sale per medicina nucleare e 32 posti day hospital) aprirà i battenti il 12 aprile e sarà un centro di eccellenza per la diagnostica. La promessa di Veronesi è di quelle che tutti vorrebbero sentirsi fare da un medico: «Vogliamo scoprire anche i tumori più nascosti in ogni organo possibile e lo faremo in tempi molto veloci». Sì, l’obiettivo è risolvere ogni caso nell’arco delle 24 ore, di ridurre i tempi di attesa e quelli di ricovero, che già adesso non superano la media dei tre giorni. Per incoraggiare il day hospital, Veronesi ha già in programma la costruzione di un albergo dove accogliere pazienti e parenti. Sorgerà a fianco del nuovo center day di via Ripamonti.
«Il nuovo centro – spiega l’ad dello Ieo, Carlo Ciani – potrà eseguire ogni anno 5.400 interventi e 18mila trattamenti, una soglia che pensiamo di raggiungere nel giro di due anni».
Il presidente lombardo Roberto Formigoni assicura che l’istituto Ieo, che è una struttura privata, «accoglierà l’85% dei propri pazienti in convenzione con Regione Lombardia», mentre prima i cittadini dovevano pagare due milioni di lire per un giorno di degenza».
[da il giornale del 24 marzo 2010 – maria sorbi]