Anziani al verde

Categoria : Salute e benessere

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Non è mai troppo tardi per apprendere buone abitudini salutari. A cominciare dalla tavola. È infatti dimostrato che una dieta prevalentemente vegetariana può essere seguita anche in tarda età.Forse l’idea di diventare vegetariani, di modificare abitudini apprese fin dall’infanzia e coltivate per tanti anni, può sembrare un’impresa superiore alle proprie forze. A volte si crede che a una certa età sia molto complicato cambiare le nostre abitudini. E, si sa, nessuno è disposto ad avventurarsi in qualcosa che appare complicato anche se il fine ultimo, un migliore stato di salute, può essere allettante.
Eppure, se ci pensiamo un attimo, non si tratta tutto sommato di un’impresa così disperata. Chi non ha mai mangiato un piatto di pasta con pomodoro e basilico, chi non ha mai gustato una zuppa di legumi, o un allegro piatto di fagioli e radicchio rosso tipici della nostra cucina mediterranea? Il passaggio a una dieta vegetariana è molto più semplice di quello che si pensa. E la volontà di cambiare è un segno di giovinezza a tutte le età.

Dal momento che una famiglia media, vegetariana o carnivora, usa di solito al massimo una decina di piatti, quindi un numero limitato di ricette che si ripetono, si può utilizzare un metodo in tre tappe per passare a menù vegetariani gradevoli e di facile preparazione.

Prima tappa: cominciare con cibi conosciuti
Individuiamo alcuni piatti vegetali che ci sono più graditi e iniziamo a consumarli più spesso. Molte minestre e zuppe della tradizione mediterranea sono già vegetariane o possono venire facilmente adattate, per esempio evitando di mettere il lardo nella pasta e fagioli e utilizzando il dado vegetale nelle minestre. Altri piatti comuni sono le verdure al vapore, il minestrone, la pasta o il riso con le verdure e i legumi.

Seconda tappa: modifichiamo ricette conosciute
Scegliamo alcune ricette che cuciniamo abitualmente, preparandole in versione vegetariana. Per esempio, la classica carbonara può facilmente essere preparata sostituendo l’uovo con tofu bianco e la pancetta con cubetti di seitan, e colorandola di giallo con un po’ di curry o zafferano. Lo spezzatino di carne o il ragù possono essere trasformati sostituendo la carne con spezzatino di seitan o con polpette di soia. Trattandosi di alimenti molto gustosi non sarà difficile consumarli con frequenza.

Terza tappa: impariamo cose nuove
È sufficiente procurarsi un libro di ricette vegetariane, sperimentando quelle che ci attraggono di più. Certamente non sarà difficile individuarne un certo numero che si adattano al nostro gusto e non troppo complicate da preparare. Con minimo sforzo, avremo messo assieme un assortimento di piatti vegetariani sufficiente a soddisfare il palato senza rischiare di annoiarsi e assumendo tutti i principi nutritivi necessari all’organismo.

Verso la semplicità
A questo punto si può proseguire cominciando a «semplificare» i cibi che si consumano, preferendo quelli più vicini allo stato naturale, come i cereali in chicco, pane e pasta integrali, legumi, verdure cotte al vapore, rispetto ai cibi «trasformati» come seitan, hamburger di soia, verdura in scatola, ecc. che vanno limitati nel consumo. Se ci si organizza è abbastanza facile e veloce preparare una certa quantità di legumi, cereali e verdure lessati che costituiranno la base per vari piatti nei giorni successivi. Con la pratica ci si accorgerà che, adottando una cucina vegetariana, oltre a mangiare bene, riusciremo anche a risparmiare tempo e denaro.

[da vitaesalute.net – maggio 2010 – gabriele buracchi]

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