Zaia non ferma la caccia in deroga
22 novembre 2010Sono rimaste inascoltate le richieste formali della associazioni LAC, ENPA, LIPU e LAV del Veneto contenute in una lettera, datata 18 novembre 2010, indirizzata al Governatore del Veneto Luca Zaia relative alla revoca della delibera n.2371, del 5 ottobre scorso, con la quale è stata consentita la caccia agli uccelli migratori protetti appartenenti alla specie Pispola, Fringuello, Frosone, Storno, Peppola e Prispolone.La richiesta della revoca giungeva in seguito alla sentenza di condanna della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, dell’11 novembre scorso, a causa della legge regionale del Veneto n.13 del 2005, la quale viola palesemente le direttive comunitarie sulla tutela degli uccelli selvatici.
La revoca della delibera del 5/10/2010 secondo le associazioni era un atto dovuto perché è stata approvata ai sensi della L.R.13/2005 ora dichiarata illegittima dalla Corte di Giustizia Europea.
Proprio nell’anno internazionale per la tutela della biodiversità la Regione Veneto è l’unica regione d’Europa dove si continuano a cacciare gli uccelli protetti in spregio delle direttive comunitarie e della sentenza della Corte di Giustizia Europea.
“Non ci sono più parole – ha dichiarato Andrea Zanoni Presidente della Lega per l’Abolizione della Caccia del Veneto – per commentare questo comportamento di indifferenza verso le direttive comunitarie, la sentenza della Corte di Giustizia Europea dello scorso 11 novembre e soprattutto verso un patrimonio naturale protetto appartenente a tutti i cittadini. Oggi il Veneto è l’unica regione d’Italia e d’Europa dove si uccidono deliberatamente specie di uccelli migratori protetti e proprio nell’anno internazionale per la tutela della biodiversità e responsabile di tutto ciò resta e rimane il governatore Zaia”.
[comunicato LAC]