Cancro al colon: il 45% in meno cambiando abitudini di vita

Categoria : Salute e benessere

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Uno degli ultimi studi, tra i tanti che correlano lo sviluppo del cancro al colon retto con una dieta ricca di carne rossa, indicava come persone a rischio quelle che ogni giorno ne consumano circa 160 grammi. Una fettina di carne rossa ed un panino al prosciutto (altrettanto pericolosi sono, infatti, gli insaccati), sarebbero sufficienti. Per le carni rosse, poi, il pericolo è soprattutto nella cottura eccessiva. Se superi i 160 grammi, insomma, rientri nei cosìddetti “grandi consumatori”. Lo studio era stato pubblicato dall’US Nationale Cancer Institute.Del mese di maggio, invece, la pubblicazione di un altro studio, questa volta dell’American Institute for Cancer Research. Per non registrare aumenti significativi di casi di cancro al colon, di alimenti potenzialmente dannosi ne andrebbero consumati meno di mezzo chilo la settimana. Il peso giornaliero (fettina-insaccato) è però indicato in appena 100 grammi. Più aumenta il peso, più aumenta il rischio. Lo studio indica nel 17% in più la probabilità di contrarre il cancro al colon consumando carne rossa, ed addirittura nel 36% per quelle processate. Si tratta, in quest’ultimo caso, di insaccati, salsicce, humburger, wurstel. Il rischio, in entrambi i casi, è diminuito solo della metà nel caso di una dieta ricca di fibre, che notoriamente hanno una azione protettrice delle pareti intestinali.

Ad ogni modo ben il 45% dei tumori al colon retto potrebbe essere evitato con una alimentazione più sana ed una corretta attività fisica. Ne gioverebbe anche la probabilità di tumori al seno oltre che di cardiopatie.

Quest’ultimo studio è in effetti, come riporta ieri il quotidianosanità.it, la revisione di più di mille studi sullo sviluppo proprio delle neoplasie al colon. Casomai ce ne fosse stato di bisogno, un ulteriore elemento per convincersi a cambiare abitudini di vita.

[da geapress.org del 1 giugno 2011]

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