Quattrocentomila vegan in Italia
2 novembre 2011Secondo il rapporto Eurispes 2011 sono circa 400 mila i vegan in Italia, su 4,5-5 milioni di vegetariani. Una scelta, quella vegan, ancora più drastica, visto che esclude anche latte e uova, e modifica lo stile di vita, portando a rinunciare non solo alla pelle, ma anche a lana e piumoni”. A fare il punto sui vegan in Italia, alla vigilia della Giornata mondiale vegan che si celebra il 1° novembre, è Leonardo Pinelli, vicepresidente della Società scientifica di nutrizione vegetariana.Scelgono la dieta verde soprattutto le donne: il 7,2% contro il 5,3% degli uomini; mentre le vegane sono lo 0,5% contro lo 0,3% dei maschi. Anche il 13,5% di giovanissimi tra i 18 e i 24 anni, e persino il 9,3% degli over 65, predilige diete senza carne. “E’ molto alta la percentuale di coloro che sono mossi verso la scelta vegan da ideologie animaliste (44%) e ambientaliste – spiega l’esperto all’Adnkronos Salute – E se da più parti ci si preoccupa di eventuali ‘errori’ nutrizionali dei vegan, mi chiedo però quando mai si parla degli sbagli degli onnivori”, aggiunge Pinelli.
“In ogni caso, nell’alimentazione vegana può esserci carenza di vitamina B12 – prosegue – ma solo perché viviamo in un modo senza germi, praticamente sterilizzato. La vitamina B12, infatti, è prodotta dai batteri dell’intestino, nelle dosi giuste, oltre a essere presente in alimenti di origine animale. Ma certo chi vive in ambienti sterilizzati può ricorrere a cibi fortificati, diffusi soprattutto all’estero, oppure ai supplementi. Per i bambini ne occorrono poche gocce al dì, mentre negli adulti l’integrazione è settimanale”.
Per il resto, assicura l’esperto, la rinuncia ai cibi di origine animale “non presenta problemi: si tratta di una dieta sicura in tutte le fasi della vita dell’uomo, se ben studiata. Prova ne è che anche molti atleti sono vegan, specie quelli impiegati in sport in cui sono fondamentali potenza e leggerezza”.
E i bambini? “Dopo i due anni, in pratica, non c’è più bisogno di latte: i nutrienti presenti in questo alimento si trovano anche in altri cibi. Non è un caso che gli enzimi che digeriscono le lattasi scompaiano di solito con il tempo, tanto che due terzi della popolazione mondiale sono intolleranti al lattosio”, aggiunge Pinelli.
In ogni caso “se sei profondamente animalista, viene piuttosto naturale procedere verso la scelta vegan. Io consiglio anche di seguire le indicazioni che ci arrivano dal nostro corpo. Personalmente, nel tempo, ho rinunciato al pesce e alle uova, e sto eliminando il latte. Questo perché è il mio stesso organismo a indicarmi che certi alimenti non li digerisco, mi danno fastidio”.
[Adnkronos/Adnkronos Salute – 31 ottobre 2011]