Ancora sulla scelta vegan
29 novembre 2014I vegan sono un gruppo eterogeneo. Non possono essere suddivisi per età, razza, tratti somatici, sesso, religione, orientamenti sessuali, o altro. Li accomuna una scelta.
Ma dovrebbero conoscere almeno il significato del termine vegan.
La Vegan Society, da cui origina tutto, definendo la scelta vegan, è chiarissima:
«La parola veganismo denota una filosofia e uno stile di vita che si propongono di escludere, nella misura in cui questo è praticamente possibile, tutte le forme di sfruttamento e di crudeltà verso gli animali perpetrate per produrre cibo, indumenti o per qualsiasi altro scopo; e per estensione, promuove lo sviluppo e l’uso di alternative non-animali, per il bene dell’uomo, degli animali e dell’ambiente. Da un punto di vista dietetico indica la pratica di evitare qualsiasi prodotto derivato, in tutto o in parte, dagli animali».
Non esiste scelta vegan, quindi, che non sia una scelta etica.
Non salutistica, non ambientale, non filosofica, ma etica.
Chi mangia vegan non è vegan, mangia vegan.
Un vegan lo è, o cerca di esserlo, a trecentosessanta gradi. Con totale consapevolezza. Non si sente superiore, non è perfetto, è in perenne conflitto con se stesso, sulla strada del miglioramento. Che forse arriverà con fatica. O forse non arriverà mai. Ma ci prova.
Stefano Momentè