Carne ben cotta e carcinoma prostatico
2 novembre 2014Categoria : Salute e benessere
Tag : cancro, carcinoma prostatico, carne, cotta, griglia, griglie, prostata, stefano momentè, tumore
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In Italia sono oltre 40.000 gli uomini a cui ogni anno viene diagnosticato un carcinoma prostatico (dati Registro Italiano dei Tumori). Nel nostro Paese ci sono più di 216.000 persone che vivono con una diagnosi di cancro alla prostata. Negli Stati Uniti, il tumore alla prostata è il cancro più diffuso (fatta eccezione per quelli della pelle) e la seconda causa di morte legata ai tumori per la popolazione maschile. Solo nel 2011, negli Usa ci sono stati oltre 33.000 decessi causati dalla neoplasia. E proprio dagli States proviene l’ennesimo studio, ondotto dal dipartimento di Urologia della University of California di San Francisco, pubblicato sulla rivista PloS One. Secondo i ricercatori, chi consuma grandi quantità di carne rossa molto cotta avrebbe il doppio delle possibilità di ammalarsi di questo tipo di tumore.
Lo studio, guidato dall’urologo Sanoj Punnen, si è basato su 470 persone cui era stato recentemente diagnosticato un tumore aggressivo alla prostata e su 512 soggetti di controllo, tutti reclutati dai principali ospedali e centri di ricerca di Cleveland, in Ohio. Ai partecipanti è stato chiesto di compilare un questionario sulle loro abitudini alimentari durante l’ultimo anno. Il questionario raccoglieva informazioni su vari alimenti, tra cui diversi tipi di carne e la frequenza con cui erano stati consumati. Una parte era invece destinata al consumo di carni al barbecue, alla griglia e al grado di cottura più comunemente scelto.
Dai risultati è emerso che chi era abituato a mangiare due porzioni di hamburger o polpettone alla settimana aveva un rischio più che doppio di sviluppare un tumore aggressivo alla prostata rispetto a chi non ne consumava affatto. E il rischio era doppio per quegli uomini che nel questionario avevano confessato di mangiare la carne ben cotta, mentre l’aumento era decisamente più modesto (circa del 12%) per coloro che avevano risposto di essere più avvezzi alla cottura al sangue o media.
Lo studio, guidato dall’urologo Sanoj Punnen, si è basato su 470 persone cui era stato recentemente diagnosticato un tumore aggressivo alla prostata e su 512 soggetti di controllo, tutti reclutati dai principali ospedali e centri di ricerca di Cleveland, in Ohio. Ai partecipanti è stato chiesto di compilare un questionario sulle loro abitudini alimentari durante l’ultimo anno. Il questionario raccoglieva informazioni su vari alimenti, tra cui diversi tipi di carne e la frequenza con cui erano stati consumati. Una parte era invece destinata al consumo di carni al barbecue, alla griglia e al grado di cottura più comunemente scelto.
Dai risultati è emerso che chi era abituato a mangiare due porzioni di hamburger o polpettone alla settimana aveva un rischio più che doppio di sviluppare un tumore aggressivo alla prostata rispetto a chi non ne consumava affatto. E il rischio era doppio per quegli uomini che nel questionario avevano confessato di mangiare la carne ben cotta, mentre l’aumento era decisamente più modesto (circa del 12%) per coloro che avevano risposto di essere più avvezzi alla cottura al sangue o media.
Stefano Momentè