Polli e sindrome di Guillain-Barré
7 luglio 2015Categoria : Salute e benessere
Tag : bovini, Campylobacter jejuni, carne, feci, poli, problemi gastrointestinali, sindrome di Guillain-Barré, stefano momentè
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La sindrome di Guillain-Barré è una patologia complessa generalizzata del sistema nervoso periferico, espressione di un disordine autoimmune.
È la più frequente forma di neuropatia da demielinizzazione e la causa più comune di paralisi acuta non traumatica al mondo. Chiamata anche paralisi di Landry, si manifesta con una riduzione progressiva della motilità degli arti.
È incurabile e può causare complicanze letali, se vengono coinvolti i muscoli respiratori e il sistema nervoso autonomo.
Nelle forme gravi si arriva ad una paralisi totale in 24 ore.
Per fortuna si ricontrano solo 1 o 2 casi ogni 100.000 individui, con valori più elevati in Europa e valori bassissimi in Cina. Negli Stati Uniti, invece, la sindrome di Guillain-Barré è la causa più comune di paralisi flaccida.
Perché ne parlo? Perché sembra che ad innescarla sia un’infezione batterica o virale. E l’infezione più comune è dovuta al batterio Campylobacter jejuni, una specie batterica bastoncellare di forma elicoidale, non-sporigena, gram-negativa, microaerofila, comunemente presente nelle feci animali. Il Campylobacter è una delle cause più comuni di gastroenterite nell’uomo in tutto il mondo. Comunemente associato al pollame è presente nel tratto gastrointestinale di molte specie di uccelli. È inoltre comune nei bovini, e sebbene sia normalmente un innocuo ospite del tratto gastrointestinale in questi animali, può causare campylobacteriosi nei vitelli.
Il cibo contaminato è la maggior fonte di infezioni isolate, a causa di preparazioni effettuate in modo non corretto di carne bovina e avicola che sono le sorgenti del batterio.
Ed è proprio il Campylobacter jejuni ad essere stato collegato con il conseguente sviluppo della sindrome di Guillain-Barré che di solito si sviluppa al massimo dopo tre settimane dal contagio iniziale.
Stefano Momentè