Il morbo di Dupuytren
24 aprile 2017Il morbo di Dupuytren è una patologia della mano che, progredendo, può causare la contrazione di una o più dita sul palmo. A esserne colpita è la sottile fascia fibrosa che ricopre e avvolge il muscolo e continua nel tendine, assicurando al muscolo l’inserzione ossea. Si manifesta in principio con noduli nel palmo della mano, spesso scambiati per callosità. Poi il dito inizia a piegarsi, dapprima alla base, poi fino alle articolazioni che si trovano nella sua parte centrale.
La mano può anche presentare cordoni solidi e prominenti lungo il palmo, progressivo irrigidimento delle dita e conseguente difficoltà di movimento che, col tempo, degenera fino all’immobilità.
Nel 25 per cento dei casi la patologia evolve verso forme gravi che compromettono il normale svolgimento delle attività quotidiane e del lavoro.
Non esistono stime precise sulla diffusione del morbo di Dupuytren. Secondo alcuni studi sembra che in Europa arrivi a interessare il 13 per cento circa della popolazione, con una frequenza maggiore nei Paesi nordici.
La patologia colpisce in prevalenza il sesso maschile e gli anziani: in Italia la prevalenza stimata è del 25 per cento tra gli uomini oltre i 50 anni, mentre nel resto della popolazione si ferma attorno al 4 per cento.
Stime, secondo gli esperti, molto inferiori alla situazione reale.
Conosciuta da quasi due secoli, l’eziologia di questa malattia non è però ancora chiara. Sono certi solo fattori aggravanti come diabete mellito, problemi metabolici e interazioni farmacologiche.
Certa anche la predisposizione genetica, ma sembra chiaro anche che una corretta igiene della persona, intesa come stile di vita naturale, il controllo di ciò che si mangia, un ridotto utilizzo di farmaci, possa quantomeno rallentarne il decorso.
La mano può anche presentare cordoni solidi e prominenti lungo il palmo, progressivo irrigidimento delle dita e conseguente difficoltà di movimento che, col tempo, degenera fino all’immobilità.
Nel 25 per cento dei casi la patologia evolve verso forme gravi che compromettono il normale svolgimento delle attività quotidiane e del lavoro.
Non esistono stime precise sulla diffusione del morbo di Dupuytren. Secondo alcuni studi sembra che in Europa arrivi a interessare il 13 per cento circa della popolazione, con una frequenza maggiore nei Paesi nordici.
La patologia colpisce in prevalenza il sesso maschile e gli anziani: in Italia la prevalenza stimata è del 25 per cento tra gli uomini oltre i 50 anni, mentre nel resto della popolazione si ferma attorno al 4 per cento.
Stime, secondo gli esperti, molto inferiori alla situazione reale.
Conosciuta da quasi due secoli, l’eziologia di questa malattia non è però ancora chiara. Sono certi solo fattori aggravanti come diabete mellito, problemi metabolici e interazioni farmacologiche.
Certa anche la predisposizione genetica, ma sembra chiaro anche che una corretta igiene della persona, intesa come stile di vita naturale, il controllo di ciò che si mangia, un ridotto utilizzo di farmaci, possa quantomeno rallentarne il decorso.
Stefano Momentè