Cibi crudi contro l'intossicazione dell'organismo
16 giugno 2007Vivere in modo innaturale e stressante intossica l’organismo. Alle scorie che si accumulano nel sangue con il ricambio cellulare, si aggiungono quelle generate dall’inquinamento alimentare, atmosferico e farmacologico. «La tossiemia è all’origine di malattie come obesità, cardiopatie, diabete e invecchiamento precoce», spiega René Andreani, responsabile per la parte vegan dell’AVI (Associazione Vegetariana Italiana) e presidente della LEPAV (Lega per l’Alimentazione Viva e l’Igienismo) di Genova. «Se ci si alimenta, anche solo parzialmente, per un certo periodo di tempo con cibi crudi, il corpo innesca un processo automatico di depurazione». La dieta vede protagoniste frutta e verdura, anche sotto forma di succo fresco, che va bevuto entro 20 minuti dalla preparazione per non perderne le proprietà.
«Frutta e succhi vanno consumati lontano dai pasti, per non diluire i succhi gastrici e non provocare fermentazioni», raccomanda René Andreani, che aggiunge: «Ogni volta che mangiamo un vegetale crudo assimiliamo energia, necessaria alla pulizia delle cellule e alla costruzione di nuovi tessuti. Gli alimenti allo stato naturale conservano intatto il corredo di “fattori vitali”, tra cui ormoni, oligoelementi, essenze volatili, antiossidanti, biostimoline e complessi antibiotici».
Per favorire l’eliminazione delle tossine, non si dovrebbero esporre gli ingredienti a una temperatura superiore ai 57 °C: «Essicando per esempio i semi di lino si ottengono ottime torte e pizze, che offrono nutrienti facilmente assimilabili. I cibi che rimangono “vivi” sono fonti di enzimi che vanno a rimpiazzare quelli dell’organismo, persi durante il processo di disintossicazione». Per depurarsi, oltre ai semi oleosi, i naturopati consigliano le alghe e i germogli, che apportano anche proteine già scisse in amminoacidi, tutte le vitamine e la clorofilla, preziosa per il sangue. «I germogli devono essere consumati ogni giorno, scegliendo tra 40 tipi diversi», afferma l’igienista.
«I virgulti di alfa-alfa sono energetici; quelli di lenticchie, ricchi di ferro, combattono l’anemia; quelli di fieno greco aiutano la circolazione e l’ossigenazione dei tessuti. L’alimentazione dovrebbe comprendere anche centrifugati di erba di grano (contiene vitamina B12, antianemia, e 20 amminoacidi, di cui otto essenziali) e di erba di orzo, che fornisce il potere antiossidante Sod (Super Ossido Dismutase)».
Nei primi giorni di disintossicazione, sarebbe opportuno riposare il più possibile, perché l’organismo può reagire con febbre, mal di testa, nausea e dolori articolari. Nel giro di settimane o di pochi mesi, in relazione al grado di intossicazione, il corpo ritorna sano. «In questa fase si deve dormire il più possibile, mangiare poco e semplice, masticare a lungo e bere molta acqua». René andreani propone un metodo in week-end dedicati, con il contributo di psicologi e medici.
L’autoguarigione è supportata da tecniche particolari, tra cui la terapia del riso, che, aumentando la produzione dell’ormone della crescita, riduce le tensioni; il Woi (Walking with oxigen injection), camminata veloce e ritmata che agisce sul nervo vago e abbassa la frequenza del battito cardiaco; e anche momenti di totale silenzio.
[da greenplanet.org]