Volete combattere la fame nel mondo? Diventate vegetariane
16 novembre 2007Nutrirsi non è solo necessità biologica. Oggi può essere anche un atto etico. Chi di noi non rimane straziato di fronte alle immagini dei bambini che muoiono di fame e chi non sente dentro di sé l’assurdità di questo orrore pensando all’ossessione per le diete estive e all’opulenza delle nostre tavole? Quanti di noi si rendono conto che, ogni volta che mangiamo, decidiamo non solo della nostra salute ma anche di quella del pianeta e delle sue creature? Con questo non vorrei farvi passare il sano piacere del cibo, tuttavia credo che sia giusto pensare a come ognuno di noi possa contribuire a ridurre la forbice fra fame e opulenza. Senza privazioni, ma solo con un comportamento alimentare più responsabile. In un mondo in cui ogni anno 40 milioni di persone muoiono per fame e circa 15 milioni di bambini muoiono per malnutrizione, qualcosa va fatto.
L’allevamento toglie risorse a chi non ha mezzi.
C’è un punto su cui ognuno di noi può intervenire: il consumo di carne. Mangiare carne aveva un suo senso tanti anni fa, ma oggi gli equilibri del mondo sono cambiati. Ecco qualche dato: occorrono circa dieci chilogrammi di proteine vegetali per ottenere un solo chilogrammo di carne commestibile; 36 dei 40 paesi più poveri del mondo esportano cereali negli Stati Uniti, dove il 90% del prodotto importato è utilizzato per nutrire animali destinati al macello. L’America meridionale, per fare posto agli allevamenti, distrugge ogni anno una parte della foresta amazzonica. Viviamo in un mondo in cui un miliardo di persone non ha accesso all’acqua pulita e, per produrre il famoso chilogrammo di carne di manzo, occorrono più di 3000 litri di acqua. E ancora: una mucca ha bisogno di un ettaro di terreno per vivere due anni, il tempo sufficiente per raggiungere il peso di circa 400 chili, di cui solo 290 diventano cibo. Il 50% dei cereali e il 75% della soia raccolti nel mondo servono a nutrire gli animali da allevamento, anziché salvare dalla morte o dalla malattia molte più persone. Pur lasciando da parte la sensibilità per le sofferenze degli animali (diceva la scrittrice Marguerite Yourcenar: «Mangiare carne è digerire le agonie di altri esseri viventi»), ci sono motivi sufficienti per considerare se davvero la carne è così irrinunciabile per noi o se non sarebbe meglio conciliare etica e salute e orientarci a una scelta vegetariana.
[da grazia del 3 luglio 2007 – umberto veronesi]