Latte scremato non salutare
19 gennaio 2008Due nuovi studi confermano l’associazione tra latte parzialmente e totalmente scremato e cancro della prostata.Due nuovi studi pubblicati sull’American Journal of Epidemiology hanno mostrato la presenza di una correlazione positiva tra consumo di latte parzialmente e totalmente scremato e il rischio di cancro della prostata, vala a dire, maggiore è il consumo di questo tipo di latte maggiore è il rischio di cancro.
Uno dei due studi ha valutato i questionari di 82.483 uomini del Multiethnic Cohort Study, dei quali 4.404 hanno sviluppato cancro della prostata nel periodo di osservazione medio di otto anni.
Non è stata riscontrata alcuna relazione tra l’assunzione di calcio e di vitamina D, sia come cibo che come integratori, e il richio di cancro della prostata.
Invece, il consumo giornaliero di una o più tazze di latte parzialmente e totalmente scremato è risultato associato positivamente con lo sviluppo di cancro della prostata (inclusi casi iniziali, avanzati e fatali). Poiché sempre più frequentemente si tende a consumare latte scremato, dal momento che i grassi contenuti nel latte hanno effetti negativi sulla salute, da questo studio appare chiaramente come anche il consumo di latte scremato non sia esente da rischi.
Nel secondo studio sono stati valutati i questionari dietetici di 293.888 partecipanti al National Institutes of Health (NIH)-AARP Diet and Health Study, dei quali 10.180 erano affetti da cancro della prostata. Il consumo giornaliero di due o più porzioni di latte scremato è risultato associato positivamente con un aumentato rischio di tumore avanzato della prostata.
Fonti:
Park S, Murphy SP, Wilkens LR, et al. Calcium, vitamin D, and dairy product intake and prostate cancer risk: the Multiethnic Cohort Study., Am J Epid. 2007;166:1259-1269.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17925283
Park Y, Mitrou PN, Kipnis V, et al. Calcium, dairy foods, and risk of incident and fatal prostate cancer: the NIH-AARP Diet and Health Study., Am J Epid. 2007;166:1270-1279.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18000020
[da ssnv.it]