Cancro e formaggi
24 marzo 2002I depositi di grasso e di muco (a volte molto denso o quasi solido) causati da un’alimentazione in cui si fa grande uso di formaggi si localizzano nel corpo in questo modo: i formaggi molli, più liquidi e meno salati ‘galleggiano’ dal diaframma in su; i formaggi più densi, salati, fermentati o speziati si concentrano dal diaframma in giù. In altre parole, possiamo affermare che i grassi più leggeri si depositano negli organi più alti: ciò causa muco bronchiale, depositi di grasso alla gola, cisti alla tiroide, otiti, congiuntiviti, orzaioli; tutti questi disturbi derivano dalla stessa semplice causa. Il seno è posto sopra il diaframma: nei Paesi dove si fa un più alto consumo di formaggio si riscontra la maggiore incidenza di cancro al seno. I Paesi al secondo posto per consumo di formaggio sono anche al secondo posto nella statistica di incidenza di cancro al seno, e così via. E’ questa, insomma, la statistica più chiara sul rapporto esistente tra il cancro e gli alimenti. Se per tutte le altre malattie c’è sempre un margine di dubbio, un qualche altro fattore che può incidere – come l’età o il tipo costituzionale – e che porta degli elementi nuovi (e fuorvianti) nella statistica, nel caso del rapporto tra consumo di latte e formaggio e l’incidenza di cancro al seno i dati sono molto chiari e inequivocabili.
Come abbiamo detto, i formaggi più duri e secchi si depositano in basso: nel fegato, nella cistifellea, nei reni ma soprattutto nella zona genitale (utero, prostata, ovaie). Una forma tumorale alimentata dai grassi derivati dal formaggio (che sono putridi, irranciditi e che hanno assorbito anidride carbonica, poiché le cellule interessate non possono più ricevere sangue fresco e ossigenato) è costituita da un catrame nero e denso, oleoso, che richiede un tempo imprecisato per essere sciolto. Se questo deposito deriva dalla carne o dal pesce è molto meglio perché la qualità di questi grassi è più facilmente solubile.
Ferro Ledvinka