Né carne né pesce: un italiano su 10 è vegetariano
14 febbraio 2009Sarà per i periodici allarmi alimentari che mettono in guardia contro polli e mozzarelle alla diossina, influenza aviaria e avvelenamenti vari in allevamenti animali. Sarà anche per la memoria ancora viva del dramma “mucca pazza” o per i pericoli del pesce al mercurio, ma il numero di vegetariani in Europa, continua a crescere.Belpaese al primo posto – Secondo l’Eurispes, l’Italia ha superato la quota di sei milioni, attestandosi sulla percentuale del 10% della popolazione nazionale. E secondo le stime dell’Unione vegetariana europea è al primo posto nel Vecchio Continente, seguita dalla Germania con il 9%. Ma in base alle stime e alle proiezioni sul futuro, nel 2050 i connazionali votati al regime alimentare vegetariano potrebbero arrivare addirittura a 30 milioni.
Glossario – I dati si riferiscono a chi ha eliminato dalla propria dieta carne e pesce ma non si priva dei derivati animali: si parla infatti di vegetariani o di “lattovovegetariani” proprio perché consumano uova e prodotti caseari. Chi elimina anche questi e il miele (perché derivato dallo sfruttamento delle api) si chiama “vegano” (dall’inglese vegan), o “vegetaliano”.
I più radicali – Si tratta di un regime alimentare più limitato rispetto al primo e che in genere si accompagna ad una forma più rigorosa di animalismo: niente lana perché deriva dallo sfruttamento delle pecore e niente scarpe o abiti in pelle. Ancora più severi sono i “fruttariani” che rifiutano di sacrificare la vita anche delle piante e si nutrono solo di frutti. Una variante sono i “crudisti” che non cuociono nulla.
Attenzione alla salute – Più rigido diventa il regime alimentare, maggiore è l’attenzione che si deve mettere nella scelta della propria dieta giornaliera. Il rischio cui si può andare incontro è altrimenti quello di avere carenze di alcuni nutrienti necessari per vivere in salute.
Il vegetarianesimo è femmina – Stando ai dati Eurispes l’ identikit del vegetariano medio corrisponde a una donna con un livello di istruzione medio-alto che vive al Nord o al Centro. Sarà perché le donne sono in genere più attente alla salute e all’alimentazione, ma anche più sensibili alla causa animalista, ma la maggior parte dei vegetariani appartiene al gentil sesso. E sono in particolare le ragazze ad abbracciare la dieta vegetale. Forse perché si sentono così aiutate a mantenere la linea anche se alcuni non esitano a parlare di una vera e propria moda.
Un aiuto dal Web – Per chi abbia voglia di fare ricerca, Internet pullula di siti che dispensano informazioni di ogni genere: dai principi della scienza dell’alimentazione, alle ricette vegan. Ma nonostante il verbo vegetariano si stia sempre più diffondendo, resta una cerca diffidenza e pregiudizio nei confronti di una scelta che a molti pare irrazionalmente radicale in quanto fonte di pericoloso scompensi alimentari.
Veggie pride – Per questo i seguaci della dieta verde si sono inventati il “Veggie pride”, il giorno dedicato all’orgoglio vegetariano: l’anno scorso è stato a Roma, quest’anno l’appuntamento per la seconda edizione è il 16 maggio a Milano, in contemporanea con il nono Veggie pride francese a Lione.
[da donna.tiscali.it del 9 febbraio 2009]