La LAC ricorre al TAR contro la caccia in Veneto
29 ottobre 2009Richiami vivi vietati dalla legge, caccia con i cani anche nei terreni ghiacciati, immissioni di specie “aliene” e caccia ad uccelli in via di estinzione sono i quattro motivi di ricorso.Ieri 28 ottobre 2009, la seconda sezione del TAR del Veneto, ha esaminato il ricorso della LAC – Lega Abolizione Caccia, rappresentata dall’avvocato Massimo Rizzato del foro di Vicenza, contro il calendario venatorio della regione Veneto 2009/2010.
I motivi del ricorso riguardano l’uso del piccione domestico quale richiamo vivo per la caccia ai Colombacci che per legge è vietato; la deturpante caccia vagante con i cani anche a dicembre e gennaio quando i terreni sono ghiacciati e gli uccelli selvatici sono allo stremo con picchi di mortalità che fanno rabbrividire; la possibilità di immissione della Pernice Rossa specie alloctona ed estranea alla fauna locale che potrebbe anche ibridarsi a specie autoctone con un conseguente inquinamento genetico; caccia a specie sempre più rare come il Combattente, un uccello molto appariscente che vive nelle lagune e la Moretta, una piccolissima e bellissima anatra selvatica.
L’ISPRA, l’Istituto Superiore per la Ricerca e Difesa Ambientale, nel dare il parere al calendario venatorio del Veneto aveva dato parere negativo alla caccia vagante in inverno, alla caccia a Combattente e Moretta e alla liberazione di soggetti di Pernice Rossa.
“Speriamo che i giudici del TAR – ha dichiarato Andrea Zanoni presidente della LAC del Veneto – accolgano il nostro ricorso in modo da preservare una parte molto importante di fauna selvatica, patrimonio naturale di noi tutti cittadini, oggi considerata troppo spesso oggetto di campagna elettorale dai soliti noti. Il nostro ricorso di basa su fondamenta scientifiche solide ed inconfutabili dato che anche l’autorevole istituto statale al ISPRA ha dato parere negativo a queste attività di caccia. Ora non ci resta che attendere il responso che dovremmo conoscere già da giovedì o venerdì prossimo.”