Italia condannata per tutela uccelli migratori
16 luglio 2010Ieri, 15 luglio, la Corte di Giustizia Europea ha condannato l’Italia al pagamento delle spese per violazione della normativa comunitaria posta a tutela degli uccelli migratori.La causa contro il nostro Paese era stata intentata a seguito dell’approvazione, in numerose regioni italiane, di provvedimenti che consentivano la caccia in deroga agli uccelli migratori, protetti in tutta Europa dalle direttive comunitarie. Per questo motivo la Corte di Giustizia ha emesso il decreto di condanna nei confronti del nostro Paese, disponendo il pagamento delle spese legali a carico dell’Italia.
Dal 2002, infatti, alcune regioni, Lombardia e Veneto in testa, sfruttando l’opportunità della “caccia in deroga”, che consente, per ragioni eccezionali e comprovate, l’uccisione di quantità molto limitate e controllate di uccelli protetti, hanno approvato di anno in anno provvedimenti che consentono l’uccisione di milioni di uccelli migratori protetti, trasformando di fatto la caccia in deroga da evento eccezionale a regime di caccia ordinario.
La notizia della condanna della Corte di Giustizia europea e della relativa sanzione non farà piacere ai cittadini, in un periodo caratterizzato dalla grave crisi economica che sta attraversando il nostro Paese – commenta Massimo Vitturi, responsabile LAV settore caccia e fauna selvatica.
Proprio in questi giorni, inoltre, Veneto e Lombardia stanno predisponendo ulteriori concessioni ai cacciatori, mascherate ancora una volta dietro il paravento della caccia in deroga: milioni di uccelli massacrati allo scopo di aumentare il consenso politico degli amministratori regionali, a dispetto delle norme europee e senza considerare che a pagare le sanzioni cui l’Italia è condannata saranno tutti i cittadini italiani, compreso quell’80% che vorrebbe abolire definitivamente la caccia.
“Sarebbe giusto far pagare la sanzione a quegli amministratori che, allo scopo di aggiudicarsi i consensi elettorali dei cacciatori, hanno approvato provvedimenti in violazione delle norme europee” , conclude Vitturi.
[comunicato stampa lav]