Alimenti e sostanze cancerogene
31 maggio 2002Alcuni ricercatori della Università di Stoccolma (Svezia) hanno scoperto che numerosi alimenti sottoposti ad alta temperatura (frittura o cottura al forno), sia a livello industriale che domestico, producono quantità rilevanti di acrilammide, una sostanza cancerogena per l’uomo che, inoltre, può provocare danni neurologici. La ricerca consente di correlare il tipo di alimentazione e i possibili effetti cancerogeni degli alimenti stessi. La sostanza incriminata, l’acrilammide, si produce nella cottura ad alta temperatura dei prodotti contenenti carboidrati (riso, patate, cereali). L’acrilammide nella direttiva europea sulle acque potabili e’ ammessa nella quantità di 0.1 microgrammi per litro; la quantità di acrilammide trovata nelle patatine fritte e’ stata di 1200 microgrammi per chilogrammo, nei fritti 450 microgrammi/kg, nei biscotti 410 microgrammi/kg; seguono i cereali per la colazione del mattino e altri prodotti tipo i popcorn. Nessuna traccia di acrilammide è stata trovata nei prodotti crudi o bolliti. L’Organizzazione mondiale della sanità ha promosso uno studio per valutare la consistenza del rischio.
Ai consumatori – dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell’Aduc – non rimane che ricordare gli antichi consigli: evitare (o limitare) le fritture e le parti bruciate degli alimenti.
[comunicato Aduc]