Il vegetarianesimo nella religione ebraica
31 luglio 2002Nella Genesi (1:29) Dio dice: “Guarda, Io ti ho dato ogni erba con il suo seme, e su tutta la terra ogni albero con il suo frutto, che contiene il seme di ciascun albero: questo sarà il tuo cibo.” All’inizio della creazione, secondo quello che afferma la Bibbia, sembra che neppure gli animali si cibassero di carne (1:30): “E a ogni animale della terra, a ogni uccello del cielo, a ogni essere che striscia sul suolo, dovunque ci sia una forma di vita, a tutti Io ho dato ogni erba per nutrirsi, e così sia.”
Sempre nella Genesi (9:4) troviamo un comandamento specifico contro il consumo di carne: “Ma non mangerai carne con la sua vita dentro, con il suo sangue… E sicuramente il sangue della tua vita richiederò: lo richiederò per mano di ogni bestia.” Negli ultimi libri della Bibbia, anche i profeti condannano l’uso della carne.
Isaia (1:5) afferma: “Dice il Signore: Mi avete sacrificato un gran numero di ovini e bovini, ma a Me non dà piacere il sangue dei manzi, degli agnelli o dei capretti. Quando voi alzate le mani in preghiera, Io distolgo gli occhi da voi, e quando Mi supplicate Io non vi ascolto, perché le vostre mani sono macchiate di sangue.”
Secondo Isaia (66:3-4) è particolarmente grave uccidere le mucche e gli altri animali miti e generosi: “Colui che uccide un bue pecca come chi uccide un uomo, chi sacrifica un agnello è un assassino. Ho parlato, ma non Mi hanno dato ascolto, hanno fatto ciò che è male ai Miei occhi e hanno preferito ciò che Mi dispiace.”
“Io vi destino alla spada, poiché avete preferito ciò che Mi dispiace.” (Isaia, 61:12, 66:3)
“Perché Io amo e voglio la pietà e non i sacrifici, e la conoscenza di Dio anziché gli olocausti.” (Osea 6:6)
“Io vi ho condotto in un paese che è un frutteto perché ne mangiaste i frutti e i buoni prodotti, ma quando voi vi siete entrati avete contaminato il Mio paese e avete fatto della Mia eredità un abominio. I depositari della legge non Mi hanno conosciuto.” (Geremia 2:7-8).
“Per la malvagità degli abitanti, le bestie e gli uccelli vengono sterminati.” (Geremia 12:4).
“E farò mangiare la carne dei loro figli e la carne delle loro figlie, e mangeranno la carne gli uni degli altri.” (Geremia 19:9)
“Si converta ciascuno di voi dalla sua vita e dalla malvagità delle sue azioni. Non Mi provocate con l’opera delle vostre mani.” (Geremia, 25:5-6)
“Fabbricate delle case e abitatele, piantate dei giardini e mangiatene i frutti, cercate il bene e non il male, e pregate l’Eterno. Abbiate pensieri di pace e non di male. Allora Mi cercherete e Mi troverete.” (Geremia 29:5, 11, 13)
“Non essere crudele in alcun modo verso gli animali, perché soltanto gli empi lo sono.” (Esodo, 23:12)
“In verità Io non parlai mai, né diedi comandi sull’olocausto e sul sacrificio ai vostri padri, quando li feci uscire dal paese d’Egitto.” (Geremia 7:22)
“Nel giorno di sabato non farai alcun lavoro, né tu né i tuoi figli, né i tuoi servi o alcuno dei tuoi animali.” (Deuteronomio, 5:13-14)
“Il giusto si prende cura dei suoi animali, ma il cuore del malvagio non ha compassione.” (Proverbi, 12:10)
“Ecco gli animali che Io ho creato al pari di te mangiano l’erba come il bue.” (Giobbe 40:15, 19)
“Sai cosa odia il Signore… le mani che versano sangue innocente.” (Proverbi 6:16, 17)
“Non essere tra quelli che si inebriano di vino né tra coloro che sono ghiotti di carne.” (Proverbi 23:20)
“La misericordia dell’uomo riguarda il prossimo, la misericordia del Signore ogni essere vivente.” (Sir 18:12)
“Mi glorificheranno gli animali selvatici, sciacalli e struzzi, perché avrò fornito acqua al deserto.” (Isaia, 43:20)
“In quel tempo farò per loro un’alleanza con le bestie della terra e gli uccelli del cielo e con i rettili del suolo.” (Osea 2:20)
“Io stabilisco la mia alleanza con voi, con ogni essere vivente che è con voi, uccelli, animali domestici e selvatici, con tutti gli animali che sono usciti dall’arca.” (Genesi 9:9, 16)
Isaia profetizza un tempo benedetto, l’era messianica, in cui “il leone mangerà fieno accanto al bue e non ci sarà violenza o danno su tutto il Mio monte santo.” (11:8)
La tradizione racconta con quale criterio il Signore scelse Mosè per guidare il Suo popolo. Un giorno, mentre Mosè stava conducendo al pascolo il gregge di Jethro durante i primi anni dopo la sua fuga dall’Egitto, un capretto corse via e si allontanò dagli altri animali. Mosè lo inseguì e vide che era scappato per andare a bere in un’oasi lontana. Preoccupato che il capretto fosse stanco, se lo mise sulle spalle per tornare al gregge. Il Signore disse: “Tu sei compassionevole nel condurre i greggi che appartengono all’uomo, per questo motivo ti dico che tu diventerai il pastore del Mio gregge, Israele.” (Esodo 2:2)
Nello stesso modo Dio scelse Davide come re di Israele perché si prendeva amorevolmente cura del suo gregge, favorendo gli animali più giovani. Rebecca fu giudicata adatta come moglie di Isacco proprio per la gentilezza che aveva mostrato verso gli animali offrendo dell’acqua ai cammelli assetati. (Genesi, 24:11-20)
Il patriarca Giacobbe scelse di viaggiare alla stessa velocità dei suoi greggi per potersene prendere cura senza spingerli in una marcia faticosa (Genesi, 33:12-14) e Noè si prendeva cura amorevolmente di tutti gli animali sull’arca, tanto da non poter prendere sonno finché non erano stati tutti nutriti e accuditi.
Nel libro di Daniele, gli animali vengono invitati a lodare il proprio Creatore. (Daniele 3:52-58) Talvolta il Signore Si serve degli animali nei Suoi piani di salvezza: nel caso dell’asina di Balaam, del pesce di Giona, dei corvi di Elia e via dicendo. Altre volte gli animali vengono presentati come esempi di comportamento: “Va’ a vedere la formica, pigro, osserva i suoi costumi e diventa saggio.” (Proverbi, 6:6)
La Bibbia (Genesi, 1:21, 24) usa lo stesso termine nefesh chaya (anima vivente) per indicare sia gli animali che gli esseri umani e afferma che “il Signore è buono con tutti, e la Sua gentilezza e compassione sono su tutte le Sue creature”. (Salmi, 145:9)
“Il destino dei figli degli uomini è lo stesso di quello degli animali, perché sono destinati tutti alla stessa fine, poiché gli uni muoiono come gli altri. Sì, tutti hanno uno stesso respiro, uomini e animali. L’uomo non è dunque superiore all’animale, perché ogni corpo è vanità.” (Ecclesiaste, 3:19)
Il Levitico afferma: “Questa è una legge perpetua per tutte le vostre generazioni, e in tutti i luoghi dove abiterete: non mangerete grasso animale né sangue. Parla ai figli d’Israele e dì loro: Non mangerete alcun grasso, né di bue, né di pecora, né di capra. Non mangerete affatto alcun sangue, né di uccelli, né di quadrupedi, in tutti i luoghi dove abiterete. Chiunque mangerà sangue di qualsiasi specie sarà sterminato di tra il suo popolo.” (3:17, 7:23, 26, 27)
Il consumo di carne è sempre stato considerato dalla Bibbia e dalla tradizione ebraica come un peccato di gola. Quando gli israeliti erano vicino al Mishcon, il Santuario, era loro proibito consumare carne (Orlah 2, Misnah 17). La legge ebraica è molto esplicita: secondo la legge della Torah è proibito far soffrire qualsiasi creatura vivente, anzi, è doveroso alleviare il dolore di qualsiasi creatura, anche se non ha padrone o se appartiene a un Gentile. E’ proibito legare le zampe di un animale o di un uccello n modo da causare dolore, e quando un cavallo fa fatica a trascinare il suo carico a causa della pendenza o dele cattive condizioni della strada, bisogna aiutarlo, e se un asino non riesce a proseguire sotto il suo carico, bisogna alleviarlo senza indugio. (Esodo, 23:5).
La caccia è proibita, e gli animali sperduti devono essere accuditi e riportati al proprietario. (Deuteronomio, 22:1)
La Bibbia impone: “Non metterai la museruola al bue quando trebbia il grano.” (Deuteronomio, 25:4)
“Non aggiogherai il bue e l’asino insieme, cioè un animale più debole insieme a un animale più forte.” (Deuteronomio 22:10)
Inoltre non bisogna mettersi a mangiare o bere prima di aver provveduto al nutrimento dei propri animali. Secondo Rabbi Eleazer ha-Kapar, nessuno dovrebbe acquistare un animale se non ha la possibilità di nutrirlo adeguatamente. Gli animali devono essere lasciati riposare nel giorno di sabato. Secondo la tradizione ebraica, è uso benedire con un augurio chi indossa abiti nuovi, ma non chi indossa scarpe nuove di cuoio o abiti nuovi fatti di pelle o pelliccia. Un trattato medioevale, Sefer Chasidim, raccomanda: “Siate gentili e compassionevoli verso tutte le creature che il Signore ha creato in questo mondo. Non picchiate e non fate soffrire nessun animale, non tirate sassi a cani e gatti e non uccidete mosche e vespe.”
In tutto l’Antico Testamento — Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio, Giosuè, Ruth, Samuele I e II — sono offerti continui insegnamenti alimentari. I cibi prescritti sono pane, pane azzimo, pane all’olio, verdura, latte e miele, manna, olive, capperi, cetrioli, meloni, lenticchie, aglio, cipolle, porri, erbe di prato, farro, frumento, orzo, avena, miglio, coriandolo, aneto, cumino, cannella, senape, melagrane, fichi, uva, uva secca, carrube, datteri, mandorle, pistacchi, noci, acqua, vino, acqua e aceto, succhi di frutta. La manna è la linfa del frassino, che è bianca e dolce. Non esiste alcuna benedizione (b’racha) da recitare sulla carne o il pesce, come invece è prevista per il pane, i dolci, il vino, la frutta e la verdura. La Bibbia riporta anche la storia di Daniele che, prigioniero in Babilonia, rifiutò di mangiare la carne offertagli dai carcerieri, preferendo nutrirsi di erbe, verdure, lenticchie e acqua: dopo diversi giorni le ottime condizioni di salute di Daniele e degli altri giovani ebrei che avevano condiviso la sua scelta convinse il re di Babilonia della validità dell’alimentazione vegetariana.
Il grande rabbi Hillel, vissuto ai tempi di Gesù, predicava: “Non fate alle altre cose ciò che non vorreste che loro facessero a voi.” Molti commentatori della Torah hanno sostenuto il vegetarianesimo prescritto dall’inizio della Genesi (1:29) — Rashi (1040-1105), Abraham Ibz Ezra (1092-1167), Maimonides (1135-1214), Nachmanides (1194-1270), Rabbi Joseph Albo (morto nel 1444), Rabbi Samson Raphael Hirsch (1808-1888), Moses Cassuto (1883-1951) e Nechama Leibowitz (nato nel 1905).
In realtà il permesso temporaneo, dato a Dio dagli esseri umani, di mangiare la carne di una ristretta varietà di animali, secondo un rituale ben preciso e complicato inteso a scoraggiarne il consumo, fu accordato soltanto perché gli esseri umani si erano degradati in modo eccessivo, tanto da prendere l’abitudine di mangiare pezzi del corpo di animali ancora vivi e berne il sangue. “E Dio vide che la terra era corrotta.” (Genesi, 6:12)
“Il Signore amplierà i vostri confini come vi ha promesso, e direte, io mangerò carne, perché il vostro spirito desidera mangiarne. Così potrete mangiare carne e qualsiasi cosa accenda la vostra cupidigia.” (Deuteronomio 12:20)
Questa stessa abitudine era molto diffusa tra gli arabi del periodo anteriore a Maometto (il quale diede una proibizione sul consumo di sangue simile a quella della legge ebraica) ed è normale tuttora tra molte popolazioni africane. Infatti l’uso di mangiare animali vivi staccando pezzi di carne e cauterizzando i moncherini, o prelevarne una certa quantità di sangue senza ucciderli, consente di avere carne e sangue freschi per lungo tempo senza troppa difficoltà o fatica (da parte dei consumatori). Ovviamente tale pratica non prende in alcuna considerazione la sofferenza, la disperazione e il terrore degli animali.
La tradizione ebraica racconta la storia del Rabbi Yehudi, il Principe, che incontrò un giorno un vitello che veniva trascinato al macello. L’animale, disperato, si rivolse al rabbi per chiedere soccorso, ma questi gli disse: “Non aggrapparti all’orlo della mia veste, perché sei stato creato per questo scopo.” Subito dopo, il rabbi fu colpito da un tremendo mal di denti che durò tredici anni, dal quale fu guarito solo dopo che ebbe mostrato compassione a un verme impedendo a sua figlia di schiacciarlo.
Anche nei tempi moderni l’ebraismo ha molti illustri difensori del vegetarianesimo, tra cui Shmuel Yosef Agnon (Premio Nobel per la letteratura), Isaac Bashevis Singer (Premio Nobel per la letteratura), Rabbi Pinchas Peli, Solomon Efraim Lunchiz, Joseph Albo, Melech Ravitch, Rabbi Abraham Isaac Hachohen Kook (il primo rabbi del rinato popolo di Israele), Rabbi Harav David Cohen (il Nazireo), Rabbi Shear Yashuv Cohen, Aaron David Gordon, Rabbi Shlomo Goren, Alter Kacyzne, Franz Kafka, Leftwich, Chaim Zundel Maccoby (Kamenister Maggid), Isaac Leib Peretz, Melech Ravitch, Rabbi David Rosen (primo rabbi d’Irlanda), Rabbi Shlomo Riskin, Rabbi Joseph Rosenfeld, Rabbi Ben-Shemer, Rabbi Everett Gendler, S. Clayman, Jonathan Wolf, Leon Beer, Aviva Cantor, Rabbi Alfred Cohen, Irving Davidson, Jeanne Deutsch, Rabbi Chaim Feuerman, Emilio Fischman, Rabbi Stanley Fogel, Martin Garfinkle, Dudley Giehl, Sally Gladstein, Rabbi Yaakov Goldberg, Hyman Goldkrantz, Robert Greenberg, Teddy Gross, Joseph Harris, Rabbi Fischel Hochbaum, Roberta Kalechofsky, Mel Kimmel, Zvi Kornblum, Deborah Korngold, dr. Freud Krause, Rabbi David Lazar, Rabbi Joseph Lazarus, Celia Lubianker, Yvette Mandel, Rabbi Jay Marcus, dr. Shoshana Margolin, Alene McCarthy, Philip Pick, Vivian Pick, Murray Polner, prof. Margery Robinson, Rabbi H. Rose, Stanley Rubens, Rabbi Murray Schaum, Rabbi Gerry Serotta e innumerevoli altri.
[Parama Karuna]