Pecore & avena
19 novembre 2002Uno dei quotidiani gratuiti a grandissima diffusione che ormai corredano le nostre mattinate in città e i nostri viaggi in treno o metro, l’altra settimana riportava la notizia del raggiungimento di un nuovo record mondiale di tosatura pecore: in 21 ore, ben 652 ovini sono passati sotto la macchinetta di un australiano.
Alla maggior parte dei lettori quest’informazione sarà sembrata una curiosa follia d’altri continenti, a chi s’interessa davvero di animali sembra solo un’ennesima crudeltà a scapito degli altri animali.
Gran parte della lana mondiale si produce in Australia, in Nuova Zelanda e in Sud America, luoghi dalle elevate escursioni termiche stagionali. In inverno, tantissime pecore e soprattutto agnelli muoiono di freddo in seguito alla tosatura (effettuata in ambienti riscaldati a 40° per rendere gli animali più docili) eseguita da personale pagato in base alla quantità di lana prodotta, perciò compiuta il più velocemente possibile, provocando ferite che causano la morte di oltre un milione di ovini ogni anno.
Le pecore non sono ricoperte di lana per permetterci di ricavarne i nostri maglioni, in natura sono avvolte da un mantello adatto a proteggerle nel clima del loro habitat. La quantità di vello ideale per loro risulta però poco vantaggiosa per il profitto umano, anch’esse hanno quindi subito gli effetti di un allevamento mirato alla selezione genetica dei tratti più produttivi.
La celebre e diffusa pecora merinos, dalla pelle resa grinzosissima grazie ad accurati processi selettivi – visto che più ampia è la superficie pilifera più lana produce ogni capo – è ricoperta, per esempio, da una massa di lana (pari a metà del suo peso totale) che le provoca costantemente difficoltà e sofferenza.
Vivere senza nuocere agli animali significa anche cercare di utilizzare al minimo possibile i prodotti realizzati con materiali ottenuti dal loro sfruttamento. Le alternative alla lana sono numerose e di facile reperibilità: possiamo sostituire per gradi i nostri indumenti, man mano che si logorano, con altri acquistati con maggiore considerazione per gli animali. Il pile è caldo ed economico, altri tessuti ottenuti in laboratorio sono resistenti e piacevoli al tatto, traspiranti e antibatterici. L’Alcantara, le ciniglia di cotone, il velluto e la viscosa rispondono naturalmente alle esigenze d’abbigliamento e di stile. Cambiare non è difficile.
Lasciamoci condurre dalle pecore, tanto spesso ritratte mentre pascolano nelle verdissime colline scozzesi e irlandesi, verso una versione appetitosa, moderna (e meno ostica ai palati mediterranei dell’originale) del porridge, la pappa di fiocchi d’avena tipica di quelle zone.
Frutta e Fiocchi è una preparazione dolce e veloce, energetica e nutriente, dal gusto straordinariamente simile a uno strudel, o a un apple pie, da mangiare indossando ovviamente una felpa di pile!
Frutta e Fiocchi
> 1 Mela
> 1/2 tazza da caffellatte di fiocchi d’avena
> Cannella q.b.
> Uva passa q.b. (si può usare il muesli, che contiene già l’uva passa)
> 2 cucchiaini di marmellata di arance, limoni, albicocca senza zucchero o frutti di bosco
Tagliare la mela a fettine sottili;
Disporne metà sul fondo di una pirofila da microonde;
Spruzzare di cannella, aggiungere i fiocchi e l’uva passa, ricoprire con l’altra mezza mela (come se fosse una crostata) e mettere un po’ di marmellata qua e là;
Aggiungere un bicchiere abbondante d’acqua
Cuocere nel forno a microonde a 650 per 10/12 minuti.
Estrarre e lasciar raffreddare per una decina di minuti.
[Paola Segurini per animalieanimali.it]