Un Natale veramente senza crudeltà
26 novembre 2002Ad un mese esatto dal 25 dicembre ha preso il via la nuova campagna lanciata da Vegan Italia, associazione on line per la diffusione del veganismo in Italia.Con il titolo Un Natale veramente senza crudeltà, la campagna si basa essenzialmente sui contenuti di un sito ospitato dal portale dell’associazione e raggiungibile all’indirizzo
http://www.veganitalia.com/natale/natale_index.html
Una guida, un percorso semplice che ci permetterà di ampliare per gradi il nostro orizzonte, estendendo la nostra consapevolezza e il nostro rispetto per i viventi, e di celebrare davvero.
Nel sito si trovano:
o Un menù senza crudeltà, con una selezione di ricette d’alta cucina vegan
o Una piccola guida agli ingredienti e alle ricette base
o Dei consigli per un’alimentazione senza crudeltà
o I nostri suggeriment per un Natale tutto consapevole
o Il menù da stampare e diffondere
“La non violenza – dichiarano i responsabili di Vegan Italia – si pratica a partire da ogni elementare gesto quotidiano. In ogni istante della nostra esistenza abbiamo l’opportunità di valutare come muoverci e, in conformità al principio dell’ahimsa – la non-violenza dinamica, o meglio l’assenza del desiderio di uccidere o di fare del male – siamo quindi posti di fronte all’opportunità di agire in modo da provocare il minor male e, possibilmente, fare il maggior bene.”
“Le festività natalizie – continuano gli ideatori della campagna – sono il momento ideale per intraprendere un percorso che ci condurrà verso un modo di vivere più gentile, armonico e coerente, che risponda davvero al desiderio e alla necessità di rispettare tutti gli esseri e di mantenere in vita il pianeta.”
Ricordiamo, infine, che un’alimentazione senza prodotti animali:
o è più salutare e meno violenta, riduce il rischio di contrarre molte malattie
o aiuta a conservare i terreni agricoli, l’acqua ed altre fonti di produzione di cibo indispensabili per la sopravvivenza dei nostri figli e dei loro figli.
o rende i cereali, che ora vengono utilizzati per nutrire gli animali “da carne” e “da latte”, disponibili per chi nel mondo soffre la fame.
o contribuisce a preservare le foreste, i prati e altri ambienti naturali
o risparmia a tanti animali (35 l’anno e 2700 a testa nel corso di una vita umana di lunghezza media – [fonte dati: Farm USA ] ) il destino di essere imprigionati ed ammassati in gabbie, privati di tutto, mutilati, manipolati, trasportati e infine macellati senza (o con insufficiente) considerazione per la loro capacità di provare dolore e sofferenza.
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