L'annuncio a Teramo: iniziati i test sulle persone
20 dicembre 2002
Il morbo della “mucca pazza”, il Bse, si può trasmettere anche alle persone. Sono cominciati in Svizzera i test per la ricerca, nei tessuti delle tonsille, dei prioni alterati responsabili della nuova variante della malattia di Creutzfeldt-Jakob (vCjd).
Si tratta del primo programma di questo tipo in Europa, e lo ha annunciato ieri all’università di Teramo l’esperto di malattie da prioni Adriano Aguzzi, del dipartimento di neuropatologia dell’Università di Zurigo.
Aguzzi ha aperto i lavori della conferenza su “Prioni e sicurezza alimentare” organizzata dalla facoltà di Medicina veterinaria dell’università di Teramo. L’obiettivo del programma, ha proseguito Aguzzi, è analizzare i tessuti di almeno 15.000 tonsille nell’arco dei prossimi 3-5 anni. Si tratta di una misura preventiva senza precedenti tesa a individuare nei viventi la presenza dei prioni alterati responsabili della malattia. Il programma, ha aggiunto Aguzzi, «è appena partito, dopo un periodo di latenza di circa un anno». Un ritardo, ha aggiunto, dovuto principalmente a motivi di carattere etico, nati dall’opportunità o meno di sottoporre delle persone a un test per la diagnosi di una malattia attualmente incurabile.
Il test, che è stato messo a punto dal gruppo di Aguzzi, saranno condotti anche su linfonodi e appendici, che sono i principali tessuti in cui si annidano i prioni alterati. I test, condotti su persone vive e alle quali viene garantito l’anonimato, permetteranno di avere un quadro epidemiologico attendibile dei portatori sani.
Il rettore Luciano Russi ha colto l’occasione non solo per rimarcare l’importanza di poter ospitare in città un esponente scientifico di caratura mondiale ma anche per annunciare che a febbraio, all’interno delle attività svolte dal suo ateneo, partiranno i lavori di costruzione di un polo bio-agro-alimentare.
[da Il Messaggero del 20 dicembre 2002]