9 tumori su 10 dipendono dallo stile di vita
17 dicembre 2015Categoria : Salute e benessere
Tag : lifestyle, stefano momentè, stile di vita, stony brook university, vegan, yusuf hannun
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9 tumori su 10 dipendono dallo stile di vita. Ma, dico io, ci voleva uno studio per stabilirlo? Quello della Stony Brook University di New York, pubblicato dalla rivista Nature, quello che stabilisce che la maggior parte dei casi di cancro sarebbe riconducibile a fattori esterni evitabili, l’alimentazione, le sostanze tossiche, le radiazioni o, in generale, uno stile di vita scorretto. Ma ce n’era bisogno?
Certo che non ci si ammala per sfortuna.
Certo che non dipende dal fato.
Secondo gli esperti, finalmente, le differenze nei processi cellulari non sono la ragione principale per cui alcuni tessuti diventano cancerosi più frequentemente di altri. Yusuf Hannun, ricercatore alla Stony Brook University, ha analizzato gli effetti dei fattori esterni sul tasso di divisione cellulare.
Con il suo team, ha esaminato il contributo dei fattori ambientali sul rischio di cancro e rilevato che le persone che migrano da regioni con basso rischio ad altre con rischio maggiore sviluppano velocemente tassi analoghi al nuovo ambiente.
In conclusione, il 70-90% dei casi i tumori sono collegati a fattori esterni evitabili, mentre solo nel 10-30% è dovuto al naturale funzionamento del corpo o alla fortuna.
Questo vale soprattutto per alcuni tumori, come quello dell’intestino (75%), pelle (86%) e testa-collo (75%). Su questi fattori bisogna agire – sottolineano i ricercatori – per fermare l’avanzata del cancro.
«I fattori ambientali hanno un ruolo importante e le persone non possono nascondersi dietro la sfortuna. Non possono fumare e poi dire che si sono ammalati per sfortuna» ha spiegato Hannun «E’ come giocare alla roulette russa, c’è sempre una pallottola in canna che può ucciderci. Un fumatore mette altre due o tre pallottole nel revolver. Poi preme il grilletto. C’è un elemento casuale, dato che non tutti i fumatori sviluppano un cancro, ma le probabilità sono a loro sfavore».
Stefano Momentè