Caserta, sequestrati 700 capi di bestiame
8 luglio 2003Questa mattina la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) ha posto sotto sequestro preventivo sette allevamenti di bufali, per complessivi 700 capi di bestiame. Sono cosi’ 9 mila i capi di bestiame messi sotto sequestro in zona a causa della “riscontrata concentrazione di diossine, nel latte dei capi bufalini in sequestro, superiore al limite fissato dal regolamento comunitario”. La Procura fa sapere che sono in corso ulteriori indagini e analisi di laboratorio per delineare i confini della contaminazione, in modo da individuare le cause dell’inquinamento da diossine, per far si’ che le autorita’ amministrative concentrino gli sforzi per un immediato risanamento ambientale.
Cosa devono fare nel frattempo i consumatori di prodotti che sono ben presenti nel mercato nazionale? Aspettare i risultati delle indagini? Ci sembra un po’ poco, anche perche’ i sequestri sono cominciati a marzo, e ad oggi non ci e’ data alcuna certezza, e nonostante le dichiarazioni di buona volonta’ da parte delle autorita’ giudiziarie, non si riesce a capire quali potranno essere i tempi.
Per cui non possiamo che consigliare un’azione preventiva spontanea da parte di ogni consumatore: cioe’ prima di fare un acquisto di un alimento caseario, e’ bene controllare, prima di tutto, che non sia stato prodotto da aziende che abbiano le sedi nei sette comuni della mappa a rischio: Villa Literno, San Tammaro, Marcianise, S.Maria a Vico, S.Felice a Cancello, Maddaloni e Cervino. Purtroppo non basta, perche’ e’ anche probabile che un’ azienda produttrice che abbia sede in un diverso Comune, si rifornisca poi da queste zone a rischio (come potrebbe anche essere che un’azienda in questi Comuni, si rifornisca altrove), per cui l’attenzione va estesa un po’ a tutta la zona per tutti i prodotti caseari; mentre conviene fare anche attenzione ai prodotti di bufala di tutto il territorio nazionale (salvo diversa e precisa indicazione degli allevamenti).
[comunicato stampa ADUC]