Più vitamine e minerali, meno pericolo di cancro
19 luglio 2003Con le vitamine e i minerali antiossidanti gli uomini hanno un terzo di possibilità in meno di ammalarsi di cancro e il 37 per cento in meno di morire. Queste alcune delle conclusioni di una indagine epidemiologia eseguita dagli Istituto nazionale per la sanità e la ricerca medica (Insrem) e i ministeri della sanità e dell’agricoltura francesi. La ricerca, condotta in doppio cieco, si chiama Su.Vi.Max (Supplementation en Vitamines et Mineraux antiOxydants) ed è stata eseguita su oltre 13.000 soggetti. Più di 5000 uomini fra i 45 e i 60 anni e 7886 donne fra i 35 e i 60 anni per 8 anni consecutivi hanno ingoiato pillole ignorando se fosse il pool di antiossidanti o il placebo.
Oltre a confermare il già noto ruolo preventivo sui tumori di betacarotene, vitamine C ed E, selenio e zinco, lo studio ha quantificato e verificato le dosi necessarie a svolgerlo. Scoprendo che per stare bene basterebbe consumare quotidianamente la giusta quantità di frutta e verdura di stagione, pane integrale, carne e riso. Infatti le pillole impiegate nella ricerca non erano un concentrato di antiossidanti ma contenevano dosi “nutrizionali” di vitamine e minerali, ovvero identiche a quelle contenute nelle fonti alimentari. «Il nostro invito è di mangiare meglio prediligendo verdura e frutta fresche come fonte naturale di vitamine e antiossidanti», ha affermato Serge Hercberg, direttore di Su.Vi.Max.
A reagire di più e meglio all’assunzione delle sostanze protettrici è stato il sesso forte, perché le donne, che già consumano questi cibi in quantità maggiori, partono avvantaggiate. Nessun effetto misurabile e protettivo di vitamine e minerali invece è stato riscontrato sulle malattie cardiovascolari, né per gli uomini né per le donne.
Ma seguire una dieta equilibrata non è facile per le italiane, come dice una ricerca sulla alimentazione di mille donne, dai 18 ai 65 anni, condotta dall’istituto Nfo i cui risultati sono stati valutati dall’università di Bologna.
«Il 70 per cento è convinto di seguire una dieta corretta», spiega Pierluigi Biagi, docente di scienza dell’alimentazione al dipartimento di biochimica dell’università di Bologna, «ma ciò non è sempre vero: consumano almeno 2 piatti di verdura al giorno solo il 13 per cento delle intervistate, la frutta solo il 23 per cento». «Le carenze alimentari sono riscontrabili sulla pelle che perde di tonicità e colorito. In questi casi è utile la prescrizione di integratori da assumere in complementarità ai cibi freschi» precisa Antonella Tosti, docente di dermatologia a Bologna.
[da Salute di Repubblica del 17 luglio 2003 – Agnese Ferrara]