Vivere Vegan: non solo un regime alimentare
17 novembre 2003Evitano di consumare carne, latte e formaggi, uova, pellicce, cuoio, lana e tutti i prodotti testati sugli animali. I Vegani, sempre più numerosi anche in Italia, hanno scelto uno stile di vita libero da crudeltà, nel pieno rispetto degli animali e dell’ambiente.Si fanno chiamare Vegan (contrazione di vegetariani, parola coniata da Donald Watson quando nel 1944 fondò la Vegan Society a Londra) ed abbracciano una filosofia di vita che proibisce il consumo di tutto ciò che deriva dallo sfruttamento degli animali.
Dalla tavola, quindi bandiscono, almeno i più integralisti, non solo la carne e i suoi derivati, ma anche il pesce, le uova e i latticini. La loro dieta è a base di frutta e verdura, ricca di ingredienti della gastronomia orientale, come il tofu (un formaggio ottenuto dal latte di soia cagliato con cloruro di magnesio e succo di limone), le alghe giapponesi o il seitan (glutine di grano). Ciò che manca viene sostituito alla perfezione, grazie alla fantasia e alla creatività dei cuochi vegan; basta entrare in un loro ristorante per rendersene conto: l’affettato vegetale prende il posto dei salumi, con il latte di soia si preparano besciamelle ed una maionese colorata di giallo con il curcuma.
E a chi li rimprovera di seguire un’alimentazione povera di calcio, iodio e vitamina B12, i Vegan rispondono che uno studio condotto da alcuni ricercatori tedeschi ha riscontrato molte più carenze nella tipica dieta onnivora americana, in cui accanto al calcio e allo iodio scarseggiano anche le vitamine C ed E, il folato e il magnesio. È stato anche osservato che i vegani assumono in media più del fabbisogno di proteine, tre volte quello di vitamine C e E, e tre volte quello di fibre. Tutto ciò avviene con il doppio apporto di frutta e verdure e metà dell’apporto di grassi saturi, così da soddisfare le raccomandazioni dell’Oms.
Ma l’essere Vegan non si traduce solamente in determinate abitudini alimentari. È piuttosto un’intera filosofia di vita, che influenza le scelte d’acquisto nell’arredo (niente divani in pelle o coperte e tappeti in lana) e nell’abbigliamento (no alla lana, alla seta, alle pelli e al cuoio), nei prodotti di bellezza (molte donne hanno rinunciato persino ai cosmetici), nei farmaci (si preferisce perevenire le malattie con uno stile di vita sano piuttosto che curarle con i medicinali). I Vegan si battono affinchè il mondo animale venga rispettato: sostituiscono i maglioni di lana con i pile, preferiscono indossare capi realizzati con tessuti sintetici, comprano borse di tessuto e non di pelle.
Oggi, in Italia, secondo le stime dell’Associazione Vegetariana Italiana, sono circa 3 milioni coloro che hanno rinunciato alla carne in tavola, il 30 per cento dei quali risiede in Piemonte. Proprio in questa regione si è da poco svolto il primo Veganfestival mai organizzato in Europa. Lo ha ospitato uno spazio aperto a pochi passi da Torino Esposizioni, nel parco del Valentino, che ha accolto tra il 19 e il 21 settembre circa settemila visitatori, di tutte le età ed estrazioni sociali, attenti e numerosi nei dibattiti, pazienti nell’attesa di placare il palato al ristorante e al bar, curiosi passeggiando tra i banchetti, scatenati sotto il palco dei concerti.
[da Spaziodonna – 04 settembre 2003]