Sai Baba e gli animali
18 giugno 2004Accadde il 24 Novembre 1972. Un gruppo di circa 90 persone fece un viaggio da Assam a Puttaparthi (il paese dove risiede Baba) in occasione dei festeggiamenti per il compleanno di Swami, e quando Baba passò in mezzo a loro per dargli qualche bustina di vibhuti, all’improvviso si girò verso una giovane donna che aveva già oltrepassato e le gettò due bustine, dicendole: “Queste sono per la gatta”. Chi era quella gatta fortunata? Naturalmente tutti vollero sapere cosa ci fosse dietro quel gesto inaspettato. La storia che la giovane donna, Lakhi, raccontò, fu stupefacente.
In una sera di pioggia ella raccattò una gattina che s’era nascosta in un tubo di scarico, la portò a casa e la chiamò Minkie. Ma la sorella maggiore, un’infermiera dell’ospedale, non era contenta che Lakhi avesse adottato quella gatta randagia. La goccia che fece traboccare il vaso fu che, mentre stavano preparando la cena per alcuni ospiti, Minkie cedette alla tentazione e rubò un pezzo di pesce.
Come risultato la gattina venne presa per la collottola e picchiata con un lungo bastone. Mentre miagolava concitatamente per il dolore, tutte le foto di Baba che avevano in casa (e ce n’erano sedici) oscillarono violentemente e parecchie caddero con gran fracasso.
Pensando si trattasse di un terremoto, gli ospiti uscirono nel cortile, ma le due donne s’accorsero che erano cadute solo le foto di Baba, nessun’altra. “Baba è arrabbiato con noi”, gridarono, “fermatevi!”. Entrambe allora scoppiarono in lacrime, mentre Lakhi metteva Minkie sul tavolo. La povera micetta si scosse per alleviare il dolore ed in quel momento, dal suo pelo cominciarono a scaturire sbuffi di vibhuti che andavano a cadere sul tavolo! Gli ospiti erano rientrati ed anch’essi furono testimoni di questo avvenimento. La fragranza che riempiva la stanza confermava la presenza, o l’onnipresenza, di Baba.
Erano trascorsi sei mesi da quando questo era accaduto a Gauhati, nell’Assam, ma Baba lo ricordava e, come superò Lakhi fra la folla, si voltò e le diede della vibhuti extra “per la gatta”.
Per la maggior parte delle persone può essere difficile comprendere ed accettare ciò che questa storia implica. L’onnipresenza è uno degli attributi divini. Dato che la forma umana di Baba si trova in India, siamo portati a pensare che Egli stia in India, ma questa non è altro che illusione. E non ci legge nella mente se ci racconta qualche avvenimento della nostra vita, o un sogno che abbiamo fatto, o i nostri pensieri più intimi, o anche una conversazione avuta a casa nostra, a migliaia di chilometri di distanza.
Egli lo spiega così: “Non è che Io entri nella vostra mente, la sondi e poi, uscendone, vi dica tutto. La verità è che vi risiedo sempre e sono costantemente consapevole di ciò che vi avviene. Nulla mi è sconosciuto!”.
Lascio a voi riflettere su questo pensiero. L’incidente del gatto è solo uno delle migliaia di esempi che comprovano l’onnipresenza di Baba.
[Tratto dal libro “Sai Baba. L’incarnazione dell’amore” di Mason – Laing e Peggy Mason – Ron Laing, Sai Baba. L’incarnazione dell’amore. Modena, Edizioni Milesi, pp. 106.10]