L'oncologo Veronesi: «Il vero rischio è l'alimentazione, non lo smog»
15 marzo 2005L’inquinamento atmosferico provoca solo una piccola parte dei tumori, il vero rischio è legato all’alimentazione. Le percentuali parlano chiaro: allo smog si possono imputare dall’1 al 4% dei tumori, all’alimentazione ben il 30%. È l’oncologo Umberto Veronesi, intervenuto al convegno sull’informazione ambientale organizzato dal ministero dell’Ambiente, a lanciare l’allarme sugli alimenti, colpevoli, a suo dire, di introdurre nel nostro organismo elementi cancerogeni. A salire una volta ancora sul banco degli imputati sono le farine di mais e il latte contaminati dalle aflatossine, così come la carne. Mentre a salvarsi dall’accusa parrebbero essere i prodotti ogm come il mais, che rispetto al cugino coltivato tradizionalmente avrebbe un contenuto di 3-10 volte minore di tossine cancerogene.
L’ex ministro della Sanità spiega, illustrando i grafici, che in una ricerca su 77 diversi tipi di farina di mais per la polenta, il contenuto di aflatossine è risultato fuorilegge nel 70% dei casi. Mentre, in prove in campo, la contaminazione da aflatossine è più bassa da 3 a 10 volte per il mais ogm rispetto a quello tradizionale e a quello biologico, perché – spiega il clinico- le aflatossine e le altre micotossine cancerogene si sviluppano all’interno della minuscola galleria scavata nei chicchi di mais dalla piralide, un insetto che non attacca la varietà appositamente prodotta nei laboratori biotech.
Insomma, «mangiare poco è la prima difesa. Più si mangia, più si ha il cancro», anche se – osserva Veronesi – «frutta e verdura sono fortemente protettivi, e mangiandone si introducono meno sostanze cancerogene». Infine, per il vegetariano Veronesi, «più carne si mangia, più c’è rischio di tumori intestinali».
[da corriere.it del 15 marzo 2005]