Moby rivela i segreti del nuovo album
22 marzo 2005
Anticipato dal singolo-tormentone «Lift me up», è finalmente uscito «Hotel», il quinto album di Moby (39 anni, all’anagrafe Richard Melville Hall), geniale e poliedrico artista newyorkese.
Nelle 15 canzoni del disco, che ha debuttato questa settimana al terzo posto della Superclassifica, si ritrova l’ormai familiare mix di dance («Very»), rock («Raining again»), elettronica («Where you end») e new wave («Spiders»). Ma questa volta Moby, maestro dei campionamenti, ha composto ogni nota, fatta eccezione per la struggente «Temptation», cover di un vecchio brano dei New Order. Lo abbiamo incontrato a Milano, durante la presentazione del disco alla stampa.
Che effetto le fa tutto questo successo?
«Non posso negare che sia piacevole, ma per uno come me che ha cominciato 15 anni fa con l’obiettivo di vendere quattromila copie, tutto questo è molto strano. Mi sarebbe bastato mantenermi facendo il dj e girare il mondo. Poi, il successo di “Play” ha cambiato la mia vita».
Qual è il filo conduttore musicale di «Hotel»?
«Ho voluto realizzare il mio album “new wave”. Lo si può definire un omaggio a gruppi come Joy Division, New Order, Echo & The Bunnymen e Depeche Mode. I loro album hanno fatto da colonna sonora alla mia adolescenza».
Lo ha registrato come sempre nel suo appartamento?
«Nella mia camera da letto, una stanza molto piccola in cui ormai non dormo più, ho registrato metà disco. L’altra metà l’ho realizzata in uno studio esterno. Per me è la prima volta. Forse significa che mi sto abituando ai comfort che ti procura il successo».
In «Beautiful» prende in giro le coppie celebri. Quando l’ha scritta aveva in mente qualcuno?
«Sì, mentre scrivevo la canzone pensavo a Brad Pitt e Jennifer Aniston che in quei giorni sembravano una coppia perfetta, benedetta da Dio. Negli Stati Uniti le celebrità sono venerate come gli dei nell’antica Grecia, anche se spesso sono persone vuote e poco intelligenti. Il testo del brano descrive le due star intente a complimentarsi a vicenda per la propria bellezza. Non dimentichiamoci poi che molte coppie sono prefabbricate da Hollywood».
Anche a lei quindi hanno proposto di inventarsi una relazione con un’attrice famosa?
«A me non è mai capitato, ma anche se non posso fare nomi vi assicuro che molti attori fidanzati o sposati sono in realtà gay».
Lei ha sostenuto la campagna elettorale di John Kerry. Come ha vissuto la sconfitta?
«Evidentemente l’America non merita di essere guidata da una persona preparata e intelligente come Kerry. Potendo scegliere tra lui e un idiota, hanno scelto l’idiota. Siamo davvero diventati lo zimbello del mondo. Siamo governati da un uomo che ha qualche problema con la lingua inglese mentre la California è amministrata da un ex culturista austriaco».
In «Lift me up» critica il decisionismo di Bush?
«È proprio così. Lui ci ha descritto una realtà che non esisteva. Ma lo ha fatto così bene, in maniera così diretta (“plain talking”) che la maggioranza degli americani ci ha creduto. Le verità complesse di John Kerry sono state battute dalle bugie semplici di George W. Bush».
È facile prevedere che anche le canzoni del nuovo disco, come le precedenti, faranno da colonna sonora a molti spot. Decide lei come verranno usate?
«No, se ne occupa la casa discografica. Io mi assicuro che non vengano usate per pubblicizzare carne e tabacco. Sono un “vegan”, ovvero un vegetariano integralista. A New York ho anche aperto “Teany”, un locale dove si servono tè e pietanze vegetariane».
Quale sarà il prossimo singolo?
«Ho già girato il video di “Beautiful”, scelta come singolo di lancio negli Stati Uniti. In Europa uscirà in aprile».
Quando partirà il suo nuovo tour?
«Cominceremo all’inizio dell’estate. Sarà comunque una produzione più piccola rispetto a quella precedente. Non è ancora pronto il calendario definitivo ma spero di suonare anche in Italia».
[da sorrisi e canzoni tv del 21 marzo 2005]