Osteoporosi, latticini e calcio
4 aprile 2005
Possiamo distinguere due tipi di osteoporosi: il primo tipo è causato da scarsa assimilazione di calcio, nel secondo tipo invece vi è una adeguata assunzione di calcio col cibo, ma questo, a causa di squilibri ormonali , tende a depositarsi nei tessuti molli anziché in quelli ossei. Questo secondo tipo di osteoporosi si definisce anche senile ed è la più diffusa. Insorge prevalentemente dopo i 50 anni ed è associata con la comparsa dell’artrosi.
Nelle donne , l’osteoporosi tende a comparire in concomitanza con la menopausa con conseguente indebolimento delle ossa della colonna vertebrale e del bacino.
Si è calcolato che l’osteoporosi colpisce circa 6 milioni di persone nei soli Stati Uniti ed è presente nel 65% delle donne che hanno più di 65 anni.
Le pillole di calcio sono inutili
Da quanto detto. risulta evidente che questa malattia è in stretta relazione con il metabolismo dell’elemento calcio: è stata tuttavia evidenziata recentemente l’assoluta inutilità della somministrazione di sali di calcio in pillole e tavolette. Pertanto una prima considerazione da fare è: evitiamo di spendere inutilmente soldi per farmaci che non danno alcun risultato.
I meccanismi che intervengono quando ci si ammala di osteoporosi sono molti e complessi. Questa malattia è caratterizzata da uno sconvolgimento delle funzioni metaboliche del tessuto che origina processi di demolizione dello scheletro: la struttura è colpita a livello sistemico da una perdita di massa rispetto al volume. Vale a dire che l’osso rimane invariato nella forma ma pesa di meno perché c’è una perdita di materia, che per il 99% è costituita di calcio. Ci sono delle forze disgregatrici che interrompono e si oppongono alle forze consolidatrici che formano e tengono insieme la materia con cui è fatto il nostro scheletro (e l’intero organismo).
La perdita di calcio è dovuta a una sua cattiva assimilazione. o meglio a una sua sottrazione a causa del perturbato equilibrio del pH del sangue e dei liquidi interni. Il calcio viene “sciolto” dall’eccesso di sostanze acide, dall’eccesso di fosforo, da carenza di vitamina D, da alti livelli di ormoni paratiroidei, da condizioni prolungate di stress, dall’ipertiroidismo.
Osteoporosi in menopausa
Per quanto riguarda il caso specifico dell’osteoporosi da menopausa, questa coincide con la diminuzione della produzione di ormoni estrogeni da parte dell’organismo.
È stato dimostrato che il tessuto osseo si avvale di specifici ricettori per aumentare la fase anabolica di costruzione dell’osso. Venendo a mancare questi ormoni, si attiva il fenomeno opposto, quello cioè del riassorbimento del calcio delle ossa nei liquidi organici (sangue, urine, eccetera). Inoltre, una scarsità di estrogeni ha come conseguenza l’inibizione della sintesi della vitamina D, indispensabile per l’assorbimento intestinale del calcio. Pertanto, per la prevenzione e la cura dell’osteoporosi in menopausa si dovrebbe intervenire favorendo una giusta e continua produzione di estrogeni anche dopo la menopausa, senza tuttavia ridurre la secrezione di progesterone, che ha parimenti un ruolo positivo (vedi nel testo originale il riquadro “La cura naturale dell’osteoporosi”).
Le cause ormonali
Nella genesi dell’osteoporosi occorre considerare il ruolo degli ormoni ovarici e di quelli prodotti da altre ghiandole endocrine (ipofisi, tiroide, paratiroide, pancreas). Ad esempio, la rimozione chirurgica delle ovaie provoca una perdita notevole del tessuto osseo: l’ipertiroidismo contribuisce alla formazione dell’osteoporosi perché favorisce l’escrezione del calcio attraverso le urine; l’iperparatiroidismo aumenta l’assorbimento del calcio nel sangue e incrementa i depositi di questo minerale nei tessuti molli.
Tutti i disturbi di tipo endocrino hanno come conseguenza estrema un’alterazione del metabolismo delle proteine, di cui bisogna tener conto, perché sia una mancanza sia un eccesso di questo metabolismo inibisce l’assorbimento dei calcio.
Da quanto detto è importante. nell’affrontare l’osteoporosi, intervenire sia a livello sistematico sia a livello di terreno.
ALIMENTI CHE IMPEDISCONO L’ASSIMILAZIONE DEL CALCIO O NE IMPOVERISCONO IL CORPO
Latticini: Latte, Formaggi, Yogurt, Gelato
Alimenti iperproteici: Carne, Pollame, Uova, Salumi
Zuccheri concentrati: Zucchero, Miele, Fruttosio, Dolcificanti artificiali
Solanacee: Patate, Melanzane, Pomodori, Peperoni e pepe
Agrumi: Limone (soprattutto nel tè), Arancia, Pompelmo, Succhi di frutta tropicale
Vino
Aceto
Caffè
Alcool
Bibite analcoliche
Sale raffinato
Medicinali antiacido
Stile di vita: fumo, mancanza di esercizio fisico
La prevenzione e la cura
Diversi sono i fattori nutrizionali che intervengono nel processo di mineralizzazione e formazione del tessuto osseo. Carenze o errate combinazioni di questi fattori possono contribuire all’osteoporosi: è vero, quindi, che una correzione della nutrizione può essere di beneficio nel trattamento e nella prevenzione. Assieme al calcio occorre prendere in considerazione il ruolo delle proteine. vista l’importanza che hanno nella costituzione della matrice organica dell’osso (circa il 30% è costituito da proteine).
Sfatiamo il mito del latte
Sfatiamo innanzi tutto un mito: quello che recita che per evitare l’osteoporosi occorra consumare molto latte e formaggio. I1 punto di vista convenzionale, ispirato e sostenuto dai medici al soldo dell’industria casearia, è che le ossa perdono calcio perché non se ne consuma abbastanza con il cibo. Questo cibo, naturalmente, è costituito da latte e formaggi che contengono calcio. Però questi alimenti sono di origine animale, pertanto hanno un alto contenuto proteico: una delle cause primarie dell’osteoporosi è un eccesso di proteine animali nella dieta. In altri termini, più proteine si consumano, più calcio si perde. Quindi, la conclusione è che per prevenire o migliorare l’osteoporosi non occorrono supplementi di calcio: bisogna solo diminuire la quantità di proteine animali ingerite. A prova di ciò, ci sono studi fatti negli USA su persone di 65 anni di età: i risultati hanno dimostrato che le donne che consumano proteine animali presentano una perdita ossea del 35% in più rispetto alle donne che non consumano cibi animali, che presentano una perdita di solo il 7%. Inoltre l’epidemiologia conferma che l’osteoporosi ha un’incidenza maggiore nei paesi dove si consumano più latticini e carne . Non occorre eliminare le proteine nella dieta, si tratta solo di sostituire a quelle animali quelle di origine vegetale II metabolismo del calcio è in funzione della sua disponibilità nella dieta ma la sua presenza non assicura l’assorbimento e la deposizione nell’osso.
Cibi che impediscono l’assorbimento del calcio
Nella tabella qui sopra sono riportati cibi e abitudini che possono impedire l’assorbimento del calcio. Gli acidi ossalico, citrico e fitico possono legarsi al calcio nell’intestino e formare sali insolubili che non possono essere assimilati. Questo avviene se la crusca è aggiunta a un cibo (di solito raffinato) come integratore alimentare, mentre i cereali integrali (soprattutto il riso) esercitano un’azione regolatrice benefica nell’assimilazione dei minerali.
Minerali e vitamine
I1 metabolismo del calcio è in sinergia con quello del fosforo e del magnesio. Questi elementi dovrebbero essere sempre considerati insieme: uno squilibrio di uno di questi minerali avrà un effetto negativo sugli altri due. Una integrazione di magnesio può essere richiesta nel trattamento dell’osteoporosi. Altro elemento da considerare è il silicio. L’esame delle unghie e dei capelli divenuti fragili presentano una diminuzione media del 50% di silicio (SiO,). Lo stesso avviene con il tessuto osseo. C’è una relazione stretta tra calcio e silicio: quest’ultimo può favorire un aumento del calcio, anche se rimangono oscuri i meccanismi di questo processo. Ciò a patto che la silice sia resa solubile tramite un processo di estrazione o acidificazione (ad esempio l’aggiunta di succo di limone). Nel riquadro dedicato alla terapia dell’osteoporosi trovate delle indicazioni su come prendere questi minerali in forma naturale e ben tollerata dall’organismo. Importanti poi sono le vitamine D e C. La prima è un fattore di incremento dell’assorbimento del calcio. La vitamina C, quando assunta in quantità adeguata, contribuisce alla produzione della matrice ossea; una mancanza di vitamina C può contribuire all’insorgere dell’osteoporosi.
L’osteoporosi si previene a tavola
In conclusione, per un’adeguata prevenzione è importante intervenire sulla dieta eliminando cibi come lo zucchero, l’alcol, il latte e i latticini, le proteine animali in eccesso, i prodotti raffinati e trattati chimicamente, il cioccolato e i dolci con zucchero e incrementando, invece, il consumo di cereali integrali, legumi e proteine vegetali, verdure cotte e crude, semi oleosi, frutta secca. alghe marine (alcune delle quali hanno un alto contenuto di calcio).
[da medicinenon.it – Massimo Principi, erborista, esperto di alimentazione naturale]